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Da: Sinistra XXI – nodo di Ferrara

Comunicato Stampa del nodo ferrarese di Sinistra XXI sulle dichiarazioni di Edoardo Luigi Manfra (presidente di Azione Universitaria) riguardanti il presunto annullamento del Consiglio degli Studenti dell’Ateneo

Con il roboante titolo “Annullata la seduta del Consiglio studenti”, la stampa ferrarese ha riportato la fuorviante nota di Edoardo Luigi Manfra, presidente di Azione Universitaria, organizzazione che ha subìto una sonora sconfitta alle recenti elezioni studentesche.

Manfra non è più un rappresentante degli studenti perché l’Ateneo di Ferrara lo ha escluso dall’elettorato attivo e passivo e non può interferire sulle regolari procedure amministrative e democratiche. Di conseguenza, deve ricorrere a dichiarazioni pubbliche che gettano discredito sugli organi accademici, nessuno dei quali ha comunicato di aver attivato una procedura di invalidamento della prima seduta del nuovo Consiglio degli Studenti.

Con le sue dichiarazioni, Manfra probabilmente cerca di forzare la discussione sulle elezioni studentesche, all’ordine del giorno del dibattito universitario, e, in questo modo, di ottenere una delibera di annullamento della riunione che vorrebbe avere l’effetto, a cascata, di far annullare le nomine studentesche negli organi apicali di Ateneo, soprattutto quelle più “pesanti”, del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione (di cui Manfra è stato componente, percependo per tale funzione un compenso non indifferente).

Una delibera accademica che, fin d’ora, si manifesta nulla per violazione degli art. 13, 14, 54 e 56 dello Statuto di Ateneo.

A tali violazioni potenziali, si aggiunge quella, già attuale da dicembre, dell’art. 14 del Regolamento per l’elezione dei rappresentanti degli studenti negli organi accademici, che dispone che, nelle more dell’elezione dei nuovi rappresentanti, i precedenti siano automaticamente considerati in regime ordinario di proroga e dunque debbano essere regolarmente convocati alle sedute del Senato Accademico.

Ogni delibera prodotta in loro assenza, infatti, è viziata da nullità per composizione imperfetta del collegio, mancante di una componente di diritto poiché non convocata alla seduta.

Sappiamo a quale pressione il Magnifico Rettore Zauli è sottoposto da due anni, da quando una campagna internazionale ha minato la sua reputazione. In una situazione di fragilità umana e accademica di un Rettore a fine mandato, Manfra cerca di appropriarsi della sua funzione dopo l’appropriazione della sua figura, fatta in piena campagna elettorale pubblicando una foto (o un fotomontaggio?) che lo ritrae sorridente con il Rettore, mentre con altri ostenta il simbolo di Azione Universitaria.

Il nodo ferrarese di Sinistra XXI, mentre esprime la sua vicinanza umana al Magnifico Rettore Giorgio Zauli, diffida il presidente di Azione Universitaria dal proseguire nell’azione di delegittimazione dell’indipendenza e autonomia degli organi di Ateneo, del Senato Accademico e del Rettore, approfittando del momento di fragilità di quest’ultimo, ben nota a Manfra, che era componente della Commissione Etica dell’Ateneo fino al 31 maggio scorso.

In uno Stato di diritto, pressioni come quelle esercitate pubblicamente da Manfra determinano il legittimo dubbio sulla libera decisione dei componenti degli organi verso i quali sono indirizzate, con l’evidente ricaduta di un vizio sulla loro volontà, che sarebbe determinante nel condurre alla nullità delle delibere e dei connessi e conseguenti atti e procedure.

Tali organi, in primo luogo il Rettore, devono farsi coraggio e non accettare simili pressioni, dimostrando la propria indipendenza nell’impedire che le legittime procedure decisionali dell’Ateneo vengano indirizzate, usando i giornali, da parte di soggetti privi dei diritti di elettorato.

Per fortuna, l’Ateneo di Ferrara non ha sede a Capitol Hill e non è possibile imporre ai suoi organi di dare avvio a una procedura illegittima come quella invocata da Manfra.

Chiediamo a tutta la comunità democratica ferrarese di unirsi nell’impedire la prosecuzione della campagna di screditamento degli organi accademici dell’Ateneo, che è un patrimonio di tutta la città.

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