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Dichiarazione di alcune associazioni cattoliche in merito a IBO Italia e ex Scuola Banzi, con preghiera di diffusione

Articolo pubblicato il 5 Aprile 2018, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da organizzatori

Acli provinciale Ferrara,
AGESCI Zona di Ferrara,
Azione Cattolica Ferrara – Comacchio,
Ferrara Bene Comune
MASCI Ferrara
Rinascita Cristiana
Pax Christi

Come associazioni cattoliche, ma soprattutto come cittadini ferraresi, esprimiamo sincero dispiacere per le divisioni, lo scontro, la difficoltà ad entrare in un dibattito costruttivo nella comunità di via Boschetto in merito all’insediamento della sede di IBO Italia e alla promozione delle sue attività.

Pur considerando che la scelta del luogo e le modalità di organizzazione dell’incontro sembrino non essere state appropriate, ciò che più ci ha turbato nel leggere le notizie sulla vicenda di IBO è stata la totale assenza di un dialogo costruttivo.
È lecito per un cittadino chiedere spiegazioni delle attività che si svolgeranno nel proprio quartiere, ma per averle è necessario porsi in un atteggiamento di ascolto. Niente di tutto questo è sembrato essere accaduto il 3 aprile. Ci auguriamo che al più presto venga organizzata una riunione convocando tutte le parti interessate in un luogo più idoneo, che si lasci spazio ad IBO per spiegare le proprie progettualità e si apra un dibattito costruttivo. Ricordiamo che IBO proprio lo scorso anno ha festeggiato i 50 anni di attività e che la sua presenza sul territorio non solo non ha ad oggi portato a minacce per la sicurezza della comunità, ma l’ha arricchita col valore delle sue esperienze che parlano di servizio civile, di educazione alla mondialità, di cooperazione internazionale, di impegno sociale, solidarietà, lavoro, rispetto, valori base della società democratica in cui crediamo. Per questo vogliamo manifestare la nostra vicinanza e la nostra riconoscenza a questa associazione.
Prima di creare eccessivi allarmismi pensiamo sia quanto mai necessario lasciare spazio alle spiegazioni e al dialogo. Per questo invitiamo tutti alla responsabilità come cittadini, educatori, operatori, politici, giornalisti, perché cessino fraintendimenti e strumentalizzazioni, si abbandoni ogni logica di paura ed ostilità, sentimenti che stanno frantumando le nostre comunità, e prevalga quella del dialogo civile, costruttivo, per creare con il contributo di tutti una comunità in cui si viva nella fiducia e nel reciproco sostegno.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani