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Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


22 Dicembre 2015

Di secchi, ghiaccio e cretini

Tempo di lettura: 3 minuti


Oggi la notizia, almeno per me è una sola: la Rai vuole chiudere “Ghiaccio Bollente”, il programma di Massarini.
Proprio adesso che c’è ‘sta cosa del canone accorpato alla bolletta, proprio una settimana dopo la morte dell’uomo che diede ordine di smantellare la Rai.
Cos’è ‘sta vaccata, l’omaggio della Rai al cadavere di Gelli?
Non lo so ma a me sembra una mossa davvero priva di senso.
Com’è privo di senso relegare un programma del genere al palinsesto notturno.
Proprio questa notte davano uno speciale su Joni Mitchell che non solo non avevo mai visto ma non avevo mai sentito nominare, dio santo.

Brano: “Shouting In A Bucket Blues” di Kevin Ayers Album: “The BBC Sessions 1970 - 1976” del 2005
Brano: “Shouting In A Bucket Blues” di Kevin Ayers
Album: “The BBC Sessions 1970 – 1976” del 2005

E me lo sono dovuto perdere perchè iniziava alle 2:40 circa.
Adesso capisco che ‘sta roba non raccolga il massimo dei consensi in altre fasce orarie ma perchè segare l’unico spazio davvero musicale su questa tv “pubblica”?
La Rai per ora non dice niente e questa petizione [leggi] è l’unica notizia che si trova in rete.
Ovviamente sopravviveremo anche senza “Ghiaccio Bollente”, Massarini anche meglio di noi.
Se avrò voglia di vedere gli ZZ Top alle 2 me li cercherò su YouTube.
Ma perchè negare gli ZZ Top al povero popolo che paga il canone, qualora il povero popolo senta aggirarsi per il proprio corpo questo spettro che qualcuno (ben più saggio di me) ha chiamato “spettro che si chiama voglia di ZZ Top”?
Cosa dobbiamo fare per ascoltare e guardare della musica in tv?
Tra l’altro, proprio in questi giorni io e una mia amica discutevamo di quanto la Rai una volta fosse fighissima – ai livelli della sempre universalmente lodatissima BBC – e di quanta roba abbiano nei loro archivi…
E adesso eccolo puntuale il ghiaccio bollente, dritto in testa, giù dal secchio, proprio come si faceva ormai quasi due anni fa con tutti quei cretini su YouTube.
Mi chiedo quale sia il motivo.
Di tutte e due le cose, chiusura di “Ghiaccio Bollente” e presenza di così tanti cretini.
Massarini selezionava della roba “pop” il giusto, delle chicche rarissime, degli approfondimenti sulla musica attuale ma soprattutto dei gran concerti.
E di concerti cosa passava in tv di solito?
Niente, porca vacca.
Nonostante la Rai sia PIENA DI QUELLA ROBA.
Tipo Lou Reed live a Firenze nell’80 con interviste e SPEZZONI DEL VECCHIO LULU CHE GIOCA A FLIPPER IN UN BARAZZO ORRENDO MENTRE RISPONDE ALLE DOMANDE.
Se non ci credete GIURO che è su YouTube, con tanto di logo di Rai 5 IN SOVRAIMPRESSIONE, come si diceva una volta.
Boh, probabilmente non interessa a nessuno, Rai in primis.
E io sto urlando dentro un secchio.
Allora per oggi non vedo altra soluzione.
Mi faccio compagnia con un altro a cui piaceva urlare dentro a un secchio.
Live negli studi di una TV un po’ più furba della Rai.

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Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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