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Di Lascio e Mezzogori, faccia a faccia sul San Camillo fra medici e consulta

da: ufficio stampa Ordine dei medici di Ferrara

Un faccia a faccia tra Presidente e Presidente. Tra quello dell’Ordine dei Medici, Bruno Di Lascio, e quello della Consulta del San Camillo di Comacchio, Manrico Mezzogori, ‘leader’ di manifestazioni di dissenso in difesa del nosocomio lagunare che vanno avanti da settimane. Una situazione che preoccupa non poco Di Lascio, che lunedì ha protocollato e inviato a Mezzogori una richiesta di incontro. «Lo scontro frontale in atto tra la Consulta da lei presieduta e le istituzioni sanitarie, ha infatti raggiunto toni difficilmente comprensibili ai più – si legge testualmente nel documento – . In un frangente tanto delicato, tutti i soggetti coinvolti devono impegnarsi a riportare la situazione a livelli di un corretto e responsabile confronto». Quel che preoccupa l’Ordine è «la confusione e l’incertezza che questo conflitto continua ad alimentare» e l’assenza di serenità in cui i professionisti sono costretti a lavorare. Tanto più perché «questo conflitto – conferma Di Lascio – sta coinvolgendo anche l’attività dei medici» che operano o dovrebbero operare – leggi pediatri – all’interno del San Camillo oggi presidiato. Il Presidente non nasconde il timore che «la situazione degeneri ulteriormente» e a Mezzogori lancia un monito. «E’ irrinunciabile, in nome degli stessi cittadini che lei tutela e in nome del costituzionale diritto alla salute cui lei si appella continuamente, trovare una soluzione che consenta ai medici di svolgere una più serena attività professionale. Nell’interesse, prima di tutto, proprio dei cittadini di cui lei si fa portavoce». Come dire, che questo braccio di ferro non riguarda solo comacchiesi e Ausl e trovare una strada alternativa alla protesta «è doveroso».

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ORDINE DEI MEDICI



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)