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“Devota magnificenza. Lo spettacolo sacro a Ferrara nel XV secolo (1428-1505)”.

Da organizzatori

Martedì 15 maggio alle ore 17

Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea

presentazione del volume di Domenico Giuseppe Lipani

“Devota magnificenza. Lo spettacolo sacro a Ferrara nel XV secolo (1428-1505)”.

Introduce Daniele Seragnoli, Direttore del Centro Teatro Universitario di Ferrara

Dialogano con l’autore Gerardo Guccini (Università di Bologna) e Stefano Mazzoni (Università di Firenze)

Esito di anni di indagini e studi nell’ambito del dottorato di ricerca in “Arti performative” presso l’Università di Ferrara, il volume (Roma, Editore Bulzoni) attraverso un’ampia e approfondita ricognizione documentaria mette in evidenza i molteplici orizzonti all’interno dei quali si scandisce l’esperienza teatrale nella Ferrara del ‘400: l’immaginario mitologico-letterario, i riferimenti cortesi della cultura radicata presso la casa d’Este, la devozione vissuta come religiosità personale e come strumento di governo.

Relegato ai margini dagli studiosi positivisti di fine Ottocento e dagli storici di inizio ‘900 (attenti esclusivamente alle rappresentazioni volgari dei classici comici plautini e terenziani), lo spettacolo sacro ferrarese del XV secolo è stato indagato nella sua specifica particolarità a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso, in coincidenza con l’avvento della “nuova storia” del teatro. Si è trattato tuttavia di contributi parziali inseriti nell’ambito di più ampie trattazioni dedicate alla ricostruzione del contesto produttivo della corte estense o dello spazio del teatro a Ferrara.

Il corposo saggio, primo contributo monografico sull’argomento, colma dunque in larga misura una lacuna con un approccio di taglio socio-antropologico innovativo che incrocia numerose fonti documentarie e iconografiche e ridefinisce gli spazi intellettuali di una corte e di uomini che pensano e fanno teatro come progetto mentale e luogo del possibile.

Domenico Giuseppe Lipani, è attualmente ricercatore in Discipline dello spettacolo presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Ferrara e collabora alle attività del Centro Teatro Universitario.

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)