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Da organizzatori

DEVOCKA live
Sabato 7 aprile, Lido di Pomposa (FE)
Rock Pub, ore 22, ingresso libero

Sabato 7 aprile al Rock Pub di Lido di Pomposa (FE) i Devocka portano i brani del nuovo lavoro “Meccanismi e Desideri Semplici” uscito lo scorso 30 marzo per Dimora Records con distribuzione New Model Label.
Il disco è anticipato in questi giorni dal singolo radiofonico “Siamo già finiti”, che presto verrà anche accompagnato da un videoclip. Un brano sulla “non separazione dell’individuo, la dualità della persona che in realtà non esiste. L’esistenza come inutile pedina in mezzo alla massa”.

“Meccanismi e Desideri Semplici” è un disco di canzoni dure, costolari. Brani attraversati da parole in eruzione dallo sterno, chitarre basso batteria in catarsi, fra noise, post-punk e post-hardcore.
Attivi dal 2006 i Devocka sono giunti alla quarta uscita dopo un periodo di stasi e una lunga gestazione: sei anni in tutto dal precedente “La Morte del Sole” (2012), con tanto di cambio di line-up e ingresso al basso di Alessandro Graziadei e Stefano Selvatici alla chitarra.

“Meccanismi e Desideri Semplici” è un’opera che, come le precedenti, arriva all’essenza delle cose e ci fa i conti. Si spurgano le paure e le ferite, si cerca una sopravvivenza e ci si ritrova, nonostante tutto, a vivere. Grazie ad uno sciamanesimo di pelli e amplificatori. Ad una ritualità che si ripete e rinnova nella sua necessità basilare. Resilienza la chiamano oggi. La capacità di assorbire un urto senza rompersi. Invece bisognerebbe chiamarla per quella che è: resistenza. La forza di reagire ad un urto con un altro urto, opporsi ad un diffuso conformismo da sentimenti tenui, dare tutto per ricevere tutto in cambio.

A questo giro i Devocka fanno il classico disco della maturità, ma è una maturità che non perde la propria intensità necessaria, anzi. Fed Nance produce, registra, mixa e suona la determinante chitarra di “Bestemmia”. Manuele Fusaroli ci mette il mastering. L’esito è un suono più a fuoco, più dettagliato, ricco di sfumature, che potenzia il cluster esistenziale brano dopo brano, la perentorietà della proposta (“e ricorda bene / siamo già finiti!”, recita “Siamo già finiti”). Gli arrangiamenti indossano un vestito ricercato, dove conta molto l’utilizzo di sintetizzatori e drum machine, di echo a nastro su voci e chitarre. Il tutto si mescola alla classica potenza nelle ritmiche e alle reminescenze noise, marchio di fabbrica della band.

Sono ricomparsi i Devocka e l’hanno fatto con un disco che non lascia indifferente e segna la vita di chi ascolta. La vita, che è poi il nucleo di queste canzoni. O come dicono loro in “Lezione a Memoria”, liberamente ispirata al romanzo “Viaggio al termine della notte” di Céline: “viverla interamente / perderla per sempre / ritrovarla ancora”.

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