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Department Lectures: primo appuntamento sul tema “Dalla scoperta alla valorizzazione: il caso dei bronzi di Riace”

Articolo pubblicato il 12 Febbraio 2014, Scritto da UNIVERSITA’ DI FERRARA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Al via venerdì 14 febbraio la nuova edizione del ciclo di lezioni-conferenze Department Lectures, organizzate dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara che si tengono da febbraio a maggio 2014, iniziative culturali aperte alla cittadinanza che – come afferma Matteo Galli, Direttore del Dipartimento… “sono tenute da nostri studiosi e studiosi ospiti ed intendono documentare la molteplicità e la ricchezza delle attività che organizziamo”.
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Prima conferenza dunque venerdì 14 febbraio alle ore 15 a Palazzo Turchi di Bagno, (c.so Ercole I D’Este, 32), con Simonetta Bonomi, Soprintendente per i Beni Archeologici della Calabria e Direttrice del Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, che terrà una relazione sul tema “Dalla scoperta alla valorizzazione: il caso dei bronzi di Riace”.
Ed è la stessa Bonomi ad anticiparci l’argomento dell’incontro… “I Bronzi di Riace, capolavori scultorei noti in tutto il mondo, costituiscono la maggiore attrazione del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria. La loro unicità è dovuta anche al fatto che sono pochissime al mondo le statue greche, in bronzo, pervenute intatte fino ai giorni nostri e, fra tutte, queste sono le più belle. I Bronzi di Riace furono scoperti il 16 agosto 1972 nel tratto di mar Jonio antistante il comune reggino di Riace Marina da Stefano Mariottini, un appassionato subacqueo in vacanza in Calabria, durante un’immersione alla profondità di 8 m. Il recupero fu curato dalla Soprintendenza con la collaborazione del Nucleo Sommozzatori dei Carabinieri di Messina. Il primo restauro avvenne tra gli anni 1975 e 1980 a Firenze dove vennero esposti al pubblico per la prima volta in tutto il loro ritrovato splendore. Prima di tornare a casa, per volontà del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, vennero esposti al Quirinale per 12 giorni, dove richiamarono l’attenzione di trecentomila visitatori. Nel 2009 i Bronzi sono stati trasferiti nel Palazzo Campanella, nella sala Federica Monteleone del Consiglio regionale della Calabria, trasformata in museo-laboratorio aperto al pubblico. I lavori di restauro si sono protratti fino al 2011. Durante questo periodo i bronzi sono stati esposti in posizione supina, perchè privi di basamento, in una teca allestita appositamente. Dal 21 dicembre 2013, è possibile ammirarli di nuovo in posizione eretta nella sede del museo archeologico nazionale della Magna Grecia, al Palazzo Piacentini, su basi antisismiche appositamente progettate”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani