Davide Bregola, i ‘Racconti Felici’ di un ex nomade psichico
Con “Racconti Felici” (Sironi editore, 2003) Davide Bregola approda meritatamente sul palcoscenico letterario nazionale, dopo la ‘felice’ avanguardia con Nomade Psichico (Mantova), da cui recupera il racconto ‘lungo’ “La lenta sinfonia del male”. Bregola, originario di Ferrara (Bondeno) è tra i nomi più interessanti della scrittura padana contemporanea, tra gli eredi della svolta postmoderna di un certo Tondelli.
Le caratteristiche essenziali di Bregola, già esplicite fin dagli esordi (“Overdrive Interstellar”, di taglio neofuturista), vale a dire una scrittura non convenzionale né lineare, ma a zig zag, per salti quasi ‘quantici’, sulla scia appunto postmoderna, decollano con “Racconti Felici” in un volo letterario di affascinate bellezza glaciale…
Sia gli echi futuristici, magari via Soffici, che quelli meno ostici (Zavattini), finanche agganci formali con l’italiano Baldini o l’inglese McEwan, trasmettono la parola dell’era elettronica e spaziale da frequenze minimali.
Bregola, ancora letterariamente giovane, per la cronaca, ha già avuto anche importanti riscontri critici su L’Unità, Famiglia Cristiana, Il Domenicale, Il Giornale, ecc.
Recentemente da segnalare, in un percorso in progress e eccellente con sinergie letterarie con anche lo stesso Roberto Pazzi, uno splendido “Lettera agli Amici sulla Bellezza” (Liberamente, 2008), non frequente esempio di postmodern ‘valoriale’. Non ultimo il surrealistico “Tre allegri malfattori” (Barbera editore) e alcuni volumi dell’ultimo Bregola sul gioco e il bambino homo ludens, dove l’utopia diventa “didattica” 2.0; significativamente segnalati in particolare dal mondo letterario e dalla stampa nazionale “L’acchiapparime. Manualetto divertente per inventare rime, ninnenanne, filastrocche, indovinelli, poesie e raccontini” (Barney edizioni) e “I giochi più belli di tutti i tempi “(Barbera editore).
da Roby Guerra, “Dizionario della letteratura ferrarese contemporanea”, Este Edition-La Carmelina eBook, 2012 [vedi]
Per saperne di più visitare il blog di Davide Bregola [vedi], la recensione del libro sul sito della Sironi [vedi] e un riscontro critico sul Giornale [vedi].

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Roby Guerra
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)