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Datemi un voucher e ci farò un piatto di pasta

Articolo pubblicato il 15 Giugno 2020, Scritto da Radio Strike

Tempo di lettura: < 1 minuto


Nella vita di voucher ne ho avuti parecchi ma un voucher come quello che mi è arrivato per posta la scorsa settimana probabilmente non lo vedrò più.
Anche perché l’ho perso.
Ho messo un cartello nel palazzo con tanto di foto del voucher e promessa di sostanziosa ricompensa (ovviamente altri voucher) ma per ora non si muove niente.
Come uno si possa affezionare così tanto a un voucher l’ho capito solo adesso.
Prima pensavo fossero solo pezzi di carta, una roba tipo i fratelli un po’ scemi dei soldi ma sbagliavo di brutto.
Un voucher è davvero per sempre.
Un voucher ti capisce anche se tu lo disprezzi.
Un voucher ti insegna cose che nella vita non avresti mai pensato di imparare.
Ma vabbè, buona settimana a tutti e speriamo sia un’altra settimana in cui si legge e si sente dire “voucher” dappertutto.
Cordiali saluti.

I Don’t Belong (Fontaines DC, 2020)

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani