Università. Dalla meccatronica alle tecnologie dei sistemi informatici, dal digitale al biomedico: gli atenei dell’Emilia-Romagna crescono ancora, via libera all’attivazione di 26 nuovi corsi. Ora manca l’ultimo ok dal livello nazionale. Salomoni: “Un investimento che ha un triplice obiettivo: rafforzare ulteriormente l’attrattività del sistema universitario regionale, dare risposte al bisogno di nuove competenze e formare professionisti immediatamente spendibili nel mondo del lavoro”
Il CoReCo (Comitato Regionale di Coordinamento delle Università) dell’Emilia-Romagna, che vaglia la programmazione, ha approvato le proposte relative a 21 nuove iniziative e alla conversione di altre 5. Passo successivo, l’approvazione da parte degli organi nazionali competenti
Bologna – Più lauree “professionalizzanti”, in modo da formare esperti immediatamente spendibili nelle realtà lavorative. Ma anche nuovi corsi sulle competenze digitali avanzate e una laurea magistrale a ciclo unico internazionale, in inglese, in Medicine and Surgery (Medicina e Chirurgia).
Sono ben 26 le proposte presentate da tutti gli atenei con sede amministrativa in Emilia-Romagna e approvate dal CoReCo (Comitato Regionale di Coordinamento delle Università), che aprono le porte a nuove possibilità formative su tutto il territorio regionale. Ultimato l’iter regionale, l’approvazione con il via libera definitivo all’avvio dei percorsi già per l’anno accademico 2021/22 dovrà arrivare dagli organi accademici di ogni università e poi dal ministero dell’Università. Nel dettaglio, 12 arrivano dall’Università di Bologna, 6 dall’Università di Modena e Reggio Emilia, 5 da quella di Parma e 3 da quella di Ferrara.
“Si tratta di un ulteriore, importante investimento da parte di tutti i nostri atenei, con cui si rafforza ulteriormente l’attrattività del sistema universitario dell’Emilia-Romagna- sottolinea l’assessore alla Scuola e Università, Paola Salomoni-. Attrattività peraltro confermata anche dal numero di iscrizioni in crescita, seppure in un periodo così complesso. C’è un forte desiderio di investire sulla cultura tecnica, trasversale alle proposte di tutte le nostre università, e dunque di rispondere alle esigenze delle aziende e del territorio: molti percorsi infatti accresceranno ulteriormente le possibilità di immissione diretta sul mercato del lavoro, in settori di forza dell’Emilia-Romagna, a partire dal biomedicale fino alla meccatronica e al digitale. Altra importante novità- conclude Salomoni- la proposta di attivazione, da parte dell’Università di Parma, di un nuovo corso di laurea magistrale a ciclo unico, in lingua inglese, in Medicine and Surgery, nella sede di Piacenza”.
Meccatronica, informatica, edilizia e territorio, appunto. Tra le nuove proposte ci sono le lauree professionalizzanti, ovvero titoli di livello universitari fortemente improntati alla formazione tecnica di base, inquadrati dalla recente normativa. Di fatto, consentono di conseguire la laurea attraverso percorsi triennali che forniscono competenze operative, formazione in laboratorio e stage aziendali concordati con le imprese dei diversi settori. L’intenzione è di attivarne complessivamente 6 su tutto il territorio regionale: 3 all’Università di Bologna, 2 all’Università di Modena e Reggio e una all’Università di Parma. Obiettivo, dare risposte al bisogno di nuove competenze e formare professionisti immediatamente spendibili nel mondo del lavoro.
Anche le tecnologie digitali sono molto presenti nelle nuove proposte: lo dimostrano le richieste di attivazione di lauree magistrali sulle competenze digitali avanzate, come quella in Digital transformation management proposta dall’Università di Bologna (sede di Cesena) e quella in Formazione, Comunicazione e Cittadinanza Digitale dell’Università di Ferrara. L’Università di Modena e Reggio Emilia ha in programma di attivare un corso di laurea in Media education per le discipline letterarie e l’editoria (sede di Reggio Emilia).
Spazio, infine, al campo biomedico e alla medicina. L’Università di Modena e Reggio Emilia propone un corso di laurea triennale in Ingegneria dei sistemi medicali per la persona; l’Università di Ferrara un corso di laurea magistrale in Biotecnologie per la medicina traslazionale: l’obiettivo, in questo caso, è formare dei laureati con una solida preparazione culturale e metodologica nelle discipline biologiche e biotecnologiche più innovative, attraverso un percorso formativo che si caratterizza come fortemente traslazionale (utilizza, cioè, un approccio multidisciplinare con un alto livello di collaborazione che va dal laboratorio di ricerca al letto del paziente e alla comunità) nell’ottica di una medicina personalizzata.
Non ultima, la medicina: l’Università di Parma ha chiesto infatti l’attivazione di un nuovo corso di laurea magistrale a ciclo unico, in lingua inglese, in Medicine and Surgery, (Medicina e chirurgia) nella sede di Piacenza: un percorso estremamente innovativo, a carattere internazionale, che darà anche competenze di base tipiche dell’ingegneria biomedica e del management dei sistemi sanitari, e che si avvarrà del supporto dell’Azienda Usl di Piacenza.
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