Da organizzatori
Marco Cappato, leader storico dei Radicali e tesoriere dell’associazione Coscioni, si era autoaccusato della disobbedienza civile consistente nell’avere aiutato Dj Fabo a morire in Svizzera con il suicidio assistito. La Corte d’Assise che lo ha giudicato ha sospeso il processo sollevando la questione davanti alla Corte Costituzionale in merito all’art. 580 del Codice penale, relativo al reato di aiuto e istigazione al suicidio che prevede una pena da 6 a 12 anni di carcere. Le pm avevano chiesto l’assoluzione di Cappato e in subordine l’eccezione di legittimità costituzionale. “È in gioco la libertà di scelta di una persona immobile, paralizzata, che voleva porre fine alle proprie sofferenze non con la sedazione profonda o con le cure palliative ma addormentandosi con la certezza di non svegliarsi più e farlo in un preciso momento salutando i suoi cari” ha dichiarato Filomena Gallo, presidente dell’associazione Coscioni. Ora si tratta di cogliere questa occasione senza precedenti per superare un reato introdotto nell’epoca fascista e per le persone capaci di intendere, affette da patologie irreversibili con sofferenze, ottenendo legalmente l’assistenza per morire senza soffrire anche in Italia, senza bisogno di dover andare in Svizzera. Dopo la recente approvazione del Testamento biologico, il prossimo Parlamento discuta della proposta di legge di iniziativa popolare dei Radicali per introdurre anche nel nostro ordinamento l’eutanasia legale, proposta per la quale abbiamo raccolto oltre 66mila firme, mille delle quali anche a Ferrara.
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