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Partigiani oggi: quali ideali, quali avversari
Ferrara ha festeggiato il 25 aprile in piazza, rivivendo l’atmosfera e le emozioni di quegli storici momenti del 1945 grazie all’impegno di Anpi e Gruppo teatro comunitario di Pontelagoscuro che, in collaborazione con Arci-Spi Cgil e fondazione l’Approdo, hanno realizzato anche quest’anno lo spettacolo “LiberAzione”, evento teatrale corale che si è sviluppato nelle vie del centro con grande partecipazione della cittadinanza.
In coincidenza con le celebrazioni per il settantesimo anniversario della Liberazione, riproponiamo le numerose testimonianze [leggi] raccolte nell’ambito della nostra inchiesta “Partigiani oggi” pubblicata lo scorso autunno, di cui riportiamo qui l’appunto introduttivo:
E’ noto l’anatema di Antonio Gramsci contro gli indifferenti. E’ vivo e presente (in molti, resistenti e resilienti) il senso dell’impegno che fu dei padri fondatori dell’Italia libera e repubblicana e dei milioni di uomini e donne che si impegnarono e si batterono, anche a costo della vita, per consegnare ai figli un Paese che garantisse a tutti un’esistenza degna d’essere vissuta. E allora ci siamo domandati quale sia, oggi, il significato autentico e attualizzato dell’espressione “partigiano”. Ci siamo chiesti quali siano, in questi nostri giorni aspri, i valori da difendere, gli avversari da combattere.

Abbiamo girato l’interrogativo a un nutrito ed eterogeneo gruppo di uomini e donne, chiedendo a ciascuno di riaffermare il senso di concetti quali comunità e cittadinanza. E abbiamo domandato di esplicitare quali battaglie di civiltà e di democrazia meritano di essere combattute nel presente. Ciascuno ha precisato i riferimenti ideali e gli imprescindibili capisaldi scelti come bussola del proprio agire politico; e per contrappunto ha individuato i “nemici” (materiali e immateriali), cioè i fattori che si contrappongono o gli elementi che li insidiano.

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Redazione di Periscopio
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)