Dal Brasile all’Italia per scoprire il mistero del sogno di Anita
Tempo di lettura: 2 minuti
da: Vittoria Tomasi
La giornalista Vittoria Tomasi, ospite della libreria Rizzati, svela alcune anticipazioni sul suo romanzo d’esordio.
Tutto esaurito per la presentazione del romanzo “Anita e la Setta dei Padroni del Tempo”. In occasione del suo esordio come scrittrice fantasy, la giornalista comacchiese Vittoria Tomasi ieri pomeriggio è stata ospite della libreria Rizzati di Comacchio per illustrare al pubblico le prime anticipazioni sul suo libro e sulle avventure della protagonista. Introdotta dal libraio Marino Rizzati, la giovane autrice ha intrattenuto tutti i numerosi presenti con il racconto della sua prima esperienza nel mondo dell’editoria e sulle origini del suo romanzo, nato “in giro per treni, biblioteche, bar e spiagge, approfittando di ogni momento libero da lavoro e studio”. Dopo aver delineato alcune caratteristiche principali dei protagonisti, la giornalista ha poi confessato la sua passione per la magia, che l’ha portata a creare un piccolo villaggio all’interno dell’Amazzonia completamente isolato dal mondo esterno: “Nonostante i tempi siano vicini a quelli attuali, il villaggio in cui vive la mia protagonista è completamente distaccato dal mondo reale: dormono su letti di foglie, hanno particolari credenze ed hanno veggenti e fattucchiere. Un piccolo espediente – dice Vittoria – per poter dare libero sfogo alla mia fantasia ed inserire la magia nel mio racconto”. Al termine della presentazione, la giornalista si è concessa per gli autografi e le foto insieme ai lettori, non prima di svelare in anteprima l’intenzione di far proseguire le avventure della sua protagonista in un nuovo romanzo, ancora tutto da scrivere però, visto che di concreto c’è solo il primo capitolo. Presente all’evento anche Marco Carli, autore dei disegni che arricchiscono tutto il volume.

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani