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Dal 16 al 18 gennaio al Grand Hotel Majestic di Bologna omaggio in musica al Maestro liutaio Giuseppe Selva

Articolo pubblicato il 14 Gennaio 2016, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


da: organizzatori

Un appuntamento che di anno in anno si arricchisce per rendere omaggio ad uno dei più grandi liutai del Novecento: sarà il violino di Giuseppe Selva il protagonista dei tre concerti di musica classica, il 16, 17 e 18 gennaio, dedicati alla memoria del grande Maestro bolognese, a 47 anni dalla sua scomparsa.
Appuntamento all’ora dell’aperitivo al Grand Hotel Majestic “già Baglioni” di Bologna, nelle sale del Cafè Marinetti: a dar voce e anima al violino di Selva le dita e le interpretazioni del violinista Roberto Sechi, accompagnato al piano da Roland Proll. Tre serate a tema, nell’originale cornice retrò del Cafè dedicato al padre del Futurismo, che vedranno esibirsi i due musicisti di fama internazionale in tre intensi programmi.
Si comincia il 16 gennaio “Dalla Russia con Amore”, con il Concerto in Re maggiore Op. 35 di Tchaikowsky.
Il 17 gennaio la serata “Sturm und Drang” con gli omaggi al grande violinista polacco Henryk Wieniawsky (Romanza Op.22), a Schumann (Sonata in La min. n.1 Op. 105)e Brahms (Sonata in Re min. Op. 108).
Il terzo ed ultimo concerto, in programma il 18 gennaio, condurrà gli ospiti in un indimenticabile “Viaggio a Vienna” sulle note immortali del Concerto in La magg. K219 di Mozart e la Sonata n. 5 Op.24 “La Primavera” di Beethoven.
Giuseppe Selva, nato a Castel San Pietro nel 1894 e vissuto a Bologna, iniziò la propria attività come restauratore di opere d’arte e strumenti musicali a corda, diventando poi vero e proprio costruttore di strumenti unici. L’evento, con inizio alle ore 17.30, è organizzato dalla figlia Paola Selva: “Giuseppe Selva era un restauratore e costruttore abilissimo”, ha raccontato. “Gli amici lo chiamavano il cultore del legno. Lavorava giorno e notte come restauratore per ditte e famiglie di signori e come liutaio per sé, vendendo gli esemplari prodotti”.
grandhotelmajestic.duetorrihotels.com

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani