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Da Comune di Copparo

Venerdì 24 novembre appuntamento con la Prosa, alle ore 21 Giuseppe Cederna in “Da Questa Parte del Mare”, tratto dal libro di Gianmaria Testa, con la regia di Giorgio Gallione. La serata a teatro è anticipata dalla presentazione del libro di Testa alle ore 18 presso l’Atrio Comunale di Copparo – Via Roma, 26. Patrizia Lucchini converserà con Giuseppe Cederna, attore e protagonista dello spettacolo, Paola Farinetti, moglie di Gianmaria Testa e Sandro Abruzzese, insegnante e giornalista.
Il libro di Gianmaria Testa, è arrivato in libreria, purtroppo postumo, il 19 aprile, per Giulio Einaudi Editori con prefazione di Erri De Luca.
Da questa parte del mare è il racconto dei pensieri, delle storie, delle situazioni che hanno contribuito a dar vita ad ognuna delle canzoni dell’album omonimo ed è inevitabilmente il racconto di Gianmaria stesso e delle sue radici. È il racconto dei grandi movimenti di popolo di questi anni, ma è anche il racconto delle radici e della loro importanza. Radici che non sono catene, ma sguardi lunghi.
È il libro con cui Gianmaria si è congedato in pace, dopo una vita onesta e dritta. È un patrimonio di riflessioni umanissime, senza presunzioni di assolutezza. Un distillato di parole preziose che riesce a restituirci ancora e per sempre la voce di Gianmaria. È uno sguardo lucido, durato più di 20 anni, sull’oggi.
Una lingua poetica, affilata, tagliente, insieme burbera ed emozionata. Bellissima.
Adesso questo libro è uno spettacolo teatrale portato in scena da Giuseppe Cederna che più volte ha condiviso il palcoscenico con Gianmaria e che con lui condivide ancora, soprattutto, una commossa visione del mondo. Giorgio Gallione, altro amico di Gianmaria, cura la regia, provando a tradurre in linguaggio, immagini e forma teatrali, parole pensate per la pagina scritta, ma dense di sonorità e musica.
“Da questa parte del mare” è un viaggio struggente, per storie e canzoni, sulle migrazioni umane, ma anche sulle radici e sul senso dell’“umano”. Un piccolo e intensissimo libro più potente di mille chiacchiere.
Babasunde, che ha perso il suo nome. Rrock Jakaj, violinista di Scutari. E poi quella ragazza intirizzita che cammina verso la stazione. E Tinochika, che si è aggrappato con tutto se stesso allo sguardo di una donna.
 Gianmaria Testa è ritornato – questa volta nelle vesti non di cantautore ma di scrittore – sul tema delle migrazioni contemporanee. E lo ha fatto senza retorica e con il solo sguardo sensato: raccontando storie di uomini e donne.
Per info biglietteria del teatro 0532 864580 – 1.

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