Da Londra a Comacchio per studiare e commemorare i caduti per la Libertà
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da: ufficio stampa Comune di Comacchio
La prima della due giornate di visita di una delegazione inglese ai luoghi nei quali si è combattuta la guerra di Liberazione dall’occupazione nazi-fascista, è stata scandita da una toccante cerimonia di commemorazione nel Parco della Resistenza.
Il Presidente dell’ANPI di Comacchio Vincenzino Folegatti ed il Sindaco Marco Fabbri hanno accompagnato gli ospiti alla scoperta delle lapidi poste alla memoria dei partigiani comacchiesi e a quella che ricorda il sacrificio dei 104 civili caduti durante la Resistenza. Il corteo, in presenza delle Autorità Militari Locali, ha poi stazionato davanti alle lapidi dei partigiani caduti durante le fasi cruciali della Liberazione, per deporre le corone, ricoperte di papaveri rossi, simbolo inglese del sangue dei caduti. Giulio Bianconi, ufficiale dell’Esercito inglese, di origini italiane, ha letto la poesia “Siamo stati insieme” di Carlo Levi, un inno alla rinascita di un popolo solo, legato dall’amicizia, nel nome della Resistenza. Toccante il ricordo di Brian Lett Gordon, promotore della visita-studio, il quale ha ricordato che “mio padre è stato uno di quei militari inglesi, aiutati da 62mila famiglie italiane a sfuggire alla cattura nazista. Vi vogliamo ringraziare ancora per allora – ha aggiunto Gordon, suscitando un sentito applauso corale-.” A chiusura della toccante cerimonia, che domani, alle ore 10, proseguirà con un momento celebrativo davanti al cippo del maggiore danese Anders Lassen e con la deposizione di corone di alloro ai cippi sparsi sul territorio, il Sindaco Marco Fabbri ha donato agli ospiti alcune copie di “Fratello Sale”e di “Sorella Anguilla”. “Per rinnovare questo solido legame di amicizia, vi vogliamo omaggiare con testimonianze della cultura del sale e dell’acqua da cui siamo nati – ha detto il primo Cittadino -.”

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COMUNE DI COMACCHIO
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani