Da giovedì nel Salone d’Onore della Residenza Municipale in mostra le xilografie di Trude Waehner
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Per celebrare l’anniversario della Liberazione italiana dal nazifascismo, l’arte si trasforma in partecipazione attiva, testimoniando i temi civili più urgenti del nostro tempo tramite le immagini dell’artista viennese Trude Waehner. Giovedì 20 aprile, alle 17, nel Salone d’Onore della Residenza municipale, sarà inaugurata la mostra “Arte e impegno civile. Trude Waehner. 60 xilografie”, promossa dall’Istituto di Storia Contemporanea con il patrocinio del Comune di Ferrara, e a cura di Massimo Marchetti e Caterina Pocaterra. L’esposizione è costituita da una serie di xilografie realizzate nei primi anni Settanta e provenienti dalla collezione di Franco Farina, che ha voluto generosamente donarle all’Istituto. Non si possono ignorare gli entusiasmi e le associazioni storiche di una donna in grado di rendere Gesù va dal giudice o Matteotti aggredito, Gòlgota o Auschwitz e ancora La fuga in Egitto o emigrazione.
Il segno espressionista di Trude Waehner (1900-1979) è maturato in un contesto culturale di opposizione nazismo, vissuta coraggiosamente all’interno del regime stesso. La resistenza contro la cultura ufficiale e il conformismo politico portò l’artista a intervenire in prima persona alle lotte di liberazione del proprio paese e, nei decenni successivi, a dare ancora voce attraverso la sua opera a quelle per i diritti civili. «Le mio opinioni erano un sacrilegio per gli ‘isti’ che cercavano di stigmatizzarmi come reazionaria. Non c’era mai stato, è quanto mi parve allora, e a più forte ragione oggi, così poco coraggio civico e tanta paura di passare per vecchiotto nel non voler seguire la linea proprio di moda. Come se l’arte fosse un vestito o, perfino, un’uniforme. Perché l’uomo è debole ed è per questo che nello stesso giorno egli rinnega tre volte il suo prossimo e quanto ha di meglio in se stesso», l’artista si definiva così nel ’71.
Di tutto questo la Waehner ha lasciato una preziosa testimonianza nella produzione grafica e pittorica che rappresenta un giudizio sulla verità dei fatti e sui loro effetti maturati nelle singole coscienze. Il suo discorso, accurato e compiuto, affonda le radici nei racconti biblici della creazione, nei Vangeli e nell’Apocalisse giovannea, ma trascende la spiritualità religiosa per recuperare il pensiero evangelico rivoluzionario di impegno salvifico, volto alla costruzione di giustizia sociale e di libertà per l’uomo. «Il grido d’allarme della pittrice viennese è acuto, quasi un canto tragico sulla possibile vera decadenza dell’umanità; e se poteva apparire decadente, soltanto all’esterno, quel modo d’esistenza o quello stile che intendeva mostrarne un volto letterario e iconico, Trude contata che decadente è invece ciò che precede l’irrazionalità di ogni forma di razzismo o l’assurda ipotesi di un paradiso terrestre di sovraumane divinizzazioni», argomentò a proposito don Franco Patruno, che curò il volume La resistenza della Creazione (Book, 2000). La rassegna ha quindi intenzione di proporre allo sguardo del pubblico quelle atmosfere drammatiche per fare emergere il nesso che esiste fra denuncia, impegno e opera d’arte, confermando come le tensioni sociali e politiche esercitino la loro influenza sull’espressività dell’artista, e come la cultura in genere debba essere al servizio della storia al fine di rinvigorire azione e memoria.
La mostra resterà aperta fino a giovedì 11 maggio con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, esclusi sabato e festivi. L’ingresso è libero. Per informazioni scrivere a istitutostoria.ferrara@gmail.com, i.cambi@comune.fe.it
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