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Cultura. Bonaccini: “Gli auguri di tutta l’Emilia-Romagna al Maestro Muti, un nostro grande concittadino”

Articolo pubblicato il 28 Luglio 2016, Scritto da REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

I 75 anni del direttore d’orchestra: “A lui un grazie per l’infinita opera di valorizzazione della nostra tradizione culturale e operistica e per le opportunità che continua a dare a tanti giovani talenti”

Bologna – “I miei auguri al maestro Muti sono gli auguri di tutta l’Emilia-Romagna a un grande direttore d’orchestra, a un grande italiano e a un nostro grande concittadino”.
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, sottolinea il forte legame con l’Emilia-Romagna di Riccardo Muti, che oggi compie 75 anni. Al Maestro ha inviato un telegramma nel quale lo ringrazia anche per “l’infinita opera di valorizzazione della nostra tradizione culturale e operistica”e per “le opportunità che continua a dare a tanti giovani talenti”.
Fondatore dell’Orchestra giovanile Luigi Cherubini, formata da strumentisti tutti sotto i 30 anni, che divide le sue sedi fra il Teatro Municipale di Piacenza e, in estate, il Ravenna Festival, il maestro Muti, nato a Napoli, ha proprio in Ravenna la sua città d’adozione ed è notoriamente il maggiore interprete delle opere di Giuseppe Verdi, oltre che straordinario protagonista nella interpretazione di un vastissimo orizzonte musicale.

“Dobbiamo una grande riconoscenza al maestro Muti per ciò che ha dato e continua a dare alla nostra terra, valorizzandone la tradizione operistica radicata nella cultura di questa regione, dando spazio e opportunità ai giovani talenti- afferma Bonaccini-. Dopo aver fondato la ‘Cherubini’ nel 2004, sempre qui l’anno scorso presentò la sua Italian Opera Accademy, un’Accademia nella quale insegnare a giovani direttori d’orchestra, collaboratori pianistici e cantanti. Né posso dimenticare il concerto che tenne a Mirandola dopo il terremoto del 2012. E fu il suo Falstaff al Ravenna Festival, la sola opera da lui diretta in Italia nel 2015, che lanciò un anno fa la presenza della Regione Emilia-Romagna a Expo Milano. L’esempio che ci viene dal maestro Muti- chiude il presidente della Regione- rafforza la nostra convinzione di voler puntare sulla cultura, settore per il quale abbiamo raddoppiato i fondi, stanziando 32 milioni con il bilancio 2016, per investire sulla conoscenza e la diffusione dei saperi, anche come leva di sviluppo e crescita”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani