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da: Ferrara che accoglie

Parte il 14 luglio alle 19 presso la casa di accoglienza Jerry Masslo in via Vallelunga 145/147 a Ferrara, la serie di cene etniche aperte a tutta la cittadinanza dove chi è ospitato si mette nei panni di chi ospita, offrendo ai partecipanti piatti della propria tradizione.

L’iniziativa è ideata dal tavolo “Ferrara che Accoglie” nato nel settembre scorso a seguito della Marcia delle donne e degli uomini scalzi, e che riunisce cittadini, associazioni, cooperative e il Comune di Ferrara per promuovere e supportare la partecipazione attiva della comunità all’integrazione sul territorio di persone costrette ad abbandonare i paesi di provenienza a causa di guerre e persecuzioni.

La struttura di via Vallelunga che per prima aprirà le porte ai cittadini, è la prima aperta a Ferrara, nel 2006, nell’ambito del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR). E’ una ex scuola di proprietà del Comune che oggi accoglie 20 persone provenienti da Gambia, Afghanistan, Pakistan, Sudan, Iran, Nigeria e Mali, in carico alla cooperativa Camelot. Si tratta di richiedenti asilo e rifugiati, ovvero persone che per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche, ritengono di non poter più vivere nel loro paese di origine, perché questo metterebbe a repentaglio la loro incolumità, e, come previsto dalla Convenzione di Ginevra sullo Statuto dei Rifugiati del 1951, ratificata dall’Italia, possono chiedere protezione internazionale nel nostro paese.

La loro richiesta d’asilo viene valutata da una Commissione territoriale, e, nell’arco di tempo che intercorre tra il loro arrivo e l’eventuale rilascio di una forma di protezione internazionale o umanitaria, hanno diritto di essere accolti nel progetto SPRAR, finanziato dal Ministero dell’Interno, come quello della casa Jerry Masslo.

Il prossimo incontro di “Cucina che Accoglie”, sarà il 28 luglio all’agriturismo La Spagnolina. Altre date sono in via di definizione.
La partecipazione è gratuita e tutta la cittadinanza, le associazioni, le istituzioni e coloro che hanno a cuore i temi dell’accoglienza, sono invitati a questo momento di condivisione del cibo e delle reciproche esperienze di vita. E’ gradita la prenotazione alla mail cenetniche@gmail.com.

Dal Documento di lancio della Marcia delle donne e degli uomini scalzi – Ferrara 12/9/2015
“E’ arrivato il momento di decidere da che parte stare. E’ vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte. Noi stiamo dalla parte delle donne e degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. E’ difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un’altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno. Sono questi gli uomini scalzi del 21°secolo e noi stiamo con loro. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle. La Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà. E’ l’inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano. Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace. Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze”.
E’ sempre possibile aderire al Tavolo Ferrara che Accoglie scrivendo una mail all’indirizzo ferraracheaccoglie@gmail.com

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