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Crostoli

Articolo pubblicato il 28 Febbraio 2017, Scritto da Redazione di Periscopio

Tempo di lettura: < 1 minuto


di Carla Sautto Malfatto

S’impasta, con un cucchiaio di dolce e uno di spirito,
si stende la sfoglia, più sottile che si può;
si taglia a losanghe, sghembe, come l’amore che si divide
e si moltiplica nel verbo dell’imperfetto umano;
nell’olio bollente, un tuffo pericoloso
come ogni passo nato nel mondo,
e svelti a rigirare, per non bruciare troppo,
quando ad altro, alto, siamo destinati.
S’allarga il taglio, nello sfrigolio del patimento,
poi si scola dell’umore superfluo
e sulla carta, che ancora assorbe (mi verrebbe
da pensare a tutte le parole scritte, riversate)
emergono croccanti, sotto gli zuccheri di un momento,
il sorriso, il ghigno, lo sberleffo.

(Carla Sautto Malfatto-tutti i diritti riservati)

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani