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Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


da: Ufficio Stampa del Comune di Ferrara

CONSIGLIO COMUNALE – Lunedì 11 luglio alle 15.30 nella residenza municipale – Diretta ConsiglioWeb
Seduta del Consiglio comunale dedicata a delibere, mozioni e ordini del giorno
07-07-2016

Il Consiglio comunale di Ferrara si riunirà lunedì 11 luglio alle 15.30 nella residenza municipale. La seduta – con modalità definite dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari convocata dal presidente del Consiglio comunale Girolamo Calò – sarà dedicata alla trattazione di tre delibere (assessori Annalisa Felletti, Roberto Serra) e al confronto su due Mozioni e due Ordini del giorno (coinvolti gli assessori Roberta Fusari, Chiara Sapigni, Luca Vaccari e Aldo Modonesi).

>> Come di consueto è prevista la diretta audio video dell’intera seduta di Consiglio comunale sulla pagina internet del servizio ConsiglioWeb all’indirizzo http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=472.

Questi gli argomenti che saranno posti all’ordine del giorno:

DELIBERE
PG 66144/16 – Ratifica provvedimento dell’Istituzione scolastica, PG 62782/2016, avente per oggetto la variazione al Bilancio di previsione 2016/2018 per la realizzazione di attività estive dell’anno 2016 – Cre, Cri, Estate Bambini (illustra Assessora Annalisa Felletti)

PG 127508/15 – Conferma dell’acquisizione, nell’ambito del federalismo demaniale, dell’area e sovrastanti fabbricati di proprietà del Demanio dello Stato siti in via Palmirano (illustra Assessore Roberto Serra)

PG 57127/16 (+ emendamento del Sindaco PG 76317/16) – Approvazione modifiche al Regolamento del Consiglio Comunale (Artt. 6-13-14-31-47-50-51-56-58-64-67-70-82-83-95-96-99-100-101-102-103-104-106-109-116) (illustra Presidente Consiglio comunale Calò)

ORDINI DEL GIORNO – MOZIONI
PG 66687 – 13/06/2016 – Gruppo FI – Anselmi – OdG in merito alla riduzione degli importi delle monetizzazioni degli standards pubblici (rivolto all’Assessora Roberta Fusari)

PG 69470 – 17/06/2016 – Gruppo FI – Anselmi – Mozione in merito alla revoca della concessione del titolo di rifugiato, richiedente asilo o di protezione umanitaria o sussidiaria a chi viene identificato a compiere atti illeciti (rivolta all’Assessora Chiara Sapigni)

PG 73370 – 28/06/2016 – Gruppo Ferrara Concreta – OdG su Costituzione di parte civile da parte del Comune di Ferrara nei procedimenti penali per i reati commessi all’interno del Comune di Ferrara, puniti con la pena dell’ergastolo, e per i reati sanzionati dal Titolo II, Capo I (delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione), Codice Penale (rivolto all’Assessore Luca Vaccari)

PG 74393 – 29/06/20169 – Gruppo Movimento 5 Stelle – Cons. Balboni – Mozione “Sicurezza” (rivolta all’Assessore Aldo Modonesi)

>> In allegato ELENCO CONSIGLIERI COMUNALI E PRESIDENTI GRUPPI CONSILIARI con indicazione variazione del Gruppo M5s (Federico Balboni nuovo presidente del Gruppo al posto di Ilaria Morghen)

VERDE PUBBLICO – Dall’8 luglio interventi in via Fabbri, via Ravera e via Ducentola
A tutela della sicurezza della circolazione programmato l’abbattimento di piante in prossimità della linea ferroviaria Ferrara-Codigoro
07-07-2016

Inizieranno venerdì 8 luglio, in ottemperanza alle norme sulla sicurezza della circolazione ferroviaria (art. 52 del D.P.R. 753/80) e su espressa richiesta di Fer (Ferrovie Emilia Romagna S.r.l), gli interventi a cura di Ferrara Tua per l’abbattimento di circa 40 alberature nelle aree verdi comunali che confinano con la linea ferroviaria Ferrara-Codigoro in via Fabbri nelle vicinanze del passaggio a livello n. 4, in via Ravera e in via Ducentola nelle vicinanze del passaggio a livello n. 34.
In base, infatti, all’art. 52 del D.P.R. 753/80 qualsiasi pianta ai margini della linea ferroviaria non può avere un’altezza superiore ai 4 metri e deve trovarsi a una distanza dalla più vicina rotaia superiore all’altezza massima raggiungibile aumentata di 2 metri. Gli interventi sono perciò stati programmati dall’Amministrazione comunale per evitare l’applicazione delle sanzioni previste dai regolamenti vigenti, oltre che in considerazione della responsabilità diretta in caso di problemi legati alla circolazione.

(nota in collaborazione con l’Ufficio Verde del Comune di Ferrara)

FESTIVAL GIARDINO D’ESTATE – Il programma da venerdì 8 a lunedì 11 per la manifestazione che proseguirà fino al 17 luglio
Roots, continuano le iniziative tra sport, musica e fotografia
07-07-2016

Festival “Roots” al via, dall’8 al 17 luglio, al parco Giordano Bruno (dietro l’ex mutua-sede Usl di via Cassoli): un viaggio tra le radici della musica e le radici del quartiere Giardino organizzato da Arci Bolognesi.

“Roots” fa parte della programmazione del festival “Giardino d’estate”, organizzata dal 25 giugno al 3 luglio e dall’8 al 17 luglio nel piazzale Giordano Bruno a cura di Arci Casaglia e Arci Bolognesi.

Il festival, che rientra tra le progettualità dell’Ufficio Sicurezza urbana e del Centro di mediazione sociale del Comune di Ferrara, è reso possibile grazie a un accordo di programma tra il Comune e la Regione Emilia Romagna e alla collaborazione dell’assessorato alla Cultura, turismo e giovani.

Il festival, dopo essere stato gestito da Arci Casaglia con la sua proposta Gad up fino al 3 luglio, riapre venerdì 8 luglio con l’esibizione della band Niet.

Per sabato 9 luglio, invece, il festival propone, dalle 17 alle 19, arti marziali Zenshin budò scuola Seiryoku.kan (arti marziali e yoga) a cura del centro di promozione sociale Acquedotto; dalle 18 Qi Hai insieme al Comitato zona stadio e, dalle 19, una lezione di yoga sempre a cura del centro di promozione sociale Acquedotto. Dalle 19, invece, è previsto il concerto di musica reggae dub roots “Thing called family” degli Zion station crew party, i gruppi artistici che collaborano al festival dedicato da diversi anni a questi generi musicali che viene organizzato a Gambulaga. Anche l’associazione Comitato zona stadio partecipa al festival con uno stand informativo e l’organizzazione di una cena di quartiere prevista appunto per sabato 9 luglio, dalle 19.30. La cena è aperta a tutti e si chiede a chi interviene di contribuire portando qualcosa da mangiare o da bere.

Domenica 10 luglio, invece, dalle 17 è prevista la dimostrazione del gioco di carte VegeTables. La palestra Pole dance Ferrara dalle 19 arricchisce il festival con l’esibizione delle allieve, che proporranno appunto pole dance, così come twerking e burlesque. Il 10 luglio si terrà anche la Finale degli Europei di calcio e per l’occasione sarà allestito uno schermo, per vedere insieme la partita.

Lunedì 11 luglio dalle 17 alle 19 si tiene la lezione di arti marziali Zenshin budò scuola Seiryoku.kan a cura del centro di promozione sociale Acquedotto. Il Comitato zona stadio contribuisce anche con una serata di esibizione di gruppi musicali giovanili del quartiere, dal titolo “Music Gad, gradevole atmosfera d’insieme”, dalle 21, insieme al il gruppo musicale Gli Allocchi. Sempre lunedì 11 la programmazione si arricchirà di un ulteriore elemento: gli operatori youngERcard saranno disponibili per fornire informazioni sul progetto omonimo e la tessera realizzata dalla Regione Emilia-Romagna, per promuovere tra le nuove generazioni consumi consapevoli e buone pratiche di cittadinanza attiva. I requisiti per chiederla, per chi ancora non avesse youngERcard nel portafoglio, sono pochi e semplici: basta avere tra i 14 e i 30 anni di età, vivere, studiare o lavorare in Emilia-Romagna. I vantaggi offerti sono tantissimi: circa 1500 convenzioni distribuite sull’intero territorio regionale, di cui 200 in provincia di Ferrara, e una interessante selezione di progetti di volontariato organizzati in collaborazione con le associazioni, gli enti e le istituzioni del territorio, a cui chi vuole può partecipare per dare una mano alla propria comunità e vivere un’esperienza formativa e divertente allo stesso tempo.

Nei giorni del festival viene proposta, grazie alla collaborazione con il centro interculturale Italo-cinese, la mostra fotografica “ORIENTarsi verso Est” di Andrea Cacciari insieme ad Associna dell’Emilia Romagna. Il progetto è volto a valorizzare e promuovere la cultura cinese, ricca di tradizioni, costumi, arte, storia e paesaggi magnifici.

Il Festival, oltre a proporre una selezione musicale e di ristorazione a cura di Arci Bolognesi e Arci Casaglia, si propone anche come contenitore di eventi e iniziative delle associazioni, delle forze sociali e dei residenti del quartiere Giardino che, rispondendo numerosi, hanno arricchito la programmazione con i loro contributi. Il Festival gode infatti di iniziative organizzate dalle associazioni del territorio e non solo: Arci Ferrara, Anolf, associazione Binario 01 e Cargo, Collettivo tango, Consiglio delle comunità straniere, associazione Comitato zona stadio, cooperativa Alpaca, Urban Center, Listone mag, Factory Grisù, Contrada di San Giacomo, Ado, Centro interculturale italo-cinese, Ascom, Ausl Ferrara, centro di promozione sociale “Acquedotto”, Croce rossa italiana, Polizia Municipale, palestra Cocoon, Car club 500 Occhiobello, Pole dance Ferrara, ChiaraMilla, Copresc Ferrara, Vespa club Ferrara, Il Baule Volante, associazione Cittadini del Mondo. Il Centro di mediazione sociale del Comune di Ferrara ha promosso e gestito la “rete” dei soggetti interessati.

Il Centro di mediazione sociale del Comune di Ferrara ha promosso e gestito la rete dei soggetti interessati. Il festival “Giardino d’estate” si inserisce in ricco calendario di iniziative ed eventi sul quartiere Giardino, che l’amministrazione comunale, in collaborazione con le realtà associative del territorio, propone per l’estate 2016, nell’ottica di stimolare la coesione sociale nelle aree più sensibili e l’occupazione positiva degli spazi.

Pagine Facebook dedicate:

Giardino d’estate/ Centro mediazione/ “Fotografa il tuo festival”: chi partecipa al festival può pubblicare le proprie foto su Instagram utilizzando l’hashtag #giardinodestate2016. Le foto verranno ripostate sui social sopraindicati e alla conclusione del Festival verrà scelta la foto migliore.

Info: Centro di mediazione sociale del Comune di Ferrara, viale Cavour 177 (Grattacielo) e piazzale Castellina 5, tel. 0532 770504, email centro.mediazione@comune.fe.it

(nota a cura degli organizzatori)

LAVORI PUBBLICI E URBANISTICA – Illustrati da sindaco Tagliani, ass. Modonesi e presidente ordine architetti Farina
Partiti l’1 luglio i lavori alla Palazzina ex Mof. Conclusione nell’estate 2017
07-07-2016

Si è svolta questa mattina, giovedì 7 luglio 2016 nella sala degli Arazzi della residenza municipale, la conferenza stampa di presentazione dell’avvio lavori alla Palazzina ex Mof di Corso Isonzo. Per illustrare nel dettaglio l’intervento di riqualificazione e le attività del cantiere dell’immobile destinato a sede dell’Urban Center comunale e dell’Ordine degli Architetti, sono intervenuti il sindaco Tiziano Tagliani, l’assessore ai Lavori pubblici Aldo Modonesi, il capo settore Opere pubbliche e mobilità Luca Capozzi, la dirigente del servizio Beni monumentali Natascia Frasson, il presidente dell’Ordine degli architetti Diego Farina, i rappresentanti dello studio che si è aggiudicato il bando di progettazione e della ditta che realizzarà l’intervento avviato l’1 luglio 2016, con termine previsto nell’estate 2017.

>> DOCUMENTAZIONE SCARICABILE IN FONDO ALLA PAGINA

LA SCHEDA (a cura dell’Assessorato Lavori Pubblici)

FINALITA’ DEL PROGETTO DI RESTAURO

L’intervento è volto all’ottenimento del riuso funzionale dello stabile appartenente all’Amministrazione comunale. Sostanzialmente si prevede un generale e complessivo intervento di ristrutturazione e messa in sicurezza della maglia strutturale dell’edificio, identificando e riparando i fenomeni fessurativi e di degrado diretta conseguenza dei danneggiamenti causati dal sisma del maggio 2012.

Il progetto avrà la finalità di restituire gli ambienti agibili perfettamente funzionali, articolati in spazi fruibili per la funzione cui sono destinati.

Come evidente anche da un semplice esame visivo alcuni elementi del manufatto evidenziano un livello di degrado piuttosto avanzato, dovuto probabilmente a interventi di manutenzione e/o ristrutturazione eseguiti in epoche successive, senza soluzione di continuità, al fine di porre rimedio a necessità contingenti ed immediate, che, combinati all’azione degli straordinari eventi sismici del maggio 2012, hanno favorito il degrado ed accelerato i processi di decadimento di alcuni importanti elementi della maglia strutturale.

Lo scopo del progetto di riuso è quello di garantire la conservazione degli elementi tipologici e formali che necessitano di essere salvaguardati e consolidati dopo gli eventi sismici. In quest’ottica il progetto mira a salvaguardare tutti gli aspetti e gli elementi che concorrono a formare la definizione formale dell’immobile, pertanto è stata posta la massima sensibilità e la massima attenzione nella ricostruzione di parti danneggiate e/o degradate, nella rimozione degli elementi incongrui, e nella ricostruzione degli elementi mancanti o rimossi rispetto alla configurazione originaria.

Il quartiere “Ex MOF” sorge nel quadrante sud-ovest della città di Ferrara. L’area, sul quale è stato realizzato il complesso del mercato ortofrutticolo negli anni 1937-38, era precedentemente occupata dalla Fortezza Pontificia, demolita dopo il 1862. A seguito di tale demolizione, nel 1915 una vasta area, nota come Prato del Soccorso (o Pascolone) di proprietà di Luigi Benedetti fino al 1804 e poi passata ai fratelli Tobia e Giuseppe Zamorani1, fu espropriata per la realizzazione del nuovo Foro Boario, di un Mercato di Bestiame e di un “Vialone” di collegamento fra l’ex-piazza d’armi e la Darsena.

A seguito della demolizione della Fortezza Pontificia, avvenuta nel 1862, ed al successivo abbandono dell’area da parte delle autorità militari, furono redatti i primi progetti di recupero dell’area della “Spianata” per la quale fu prevista la realizzazione di un “Rione Giardino”, progettato dal Selvelli nel 1930.

A seguito dell’esproprio vennero realizzati il solo “vialone” e, nel 1935, il Mercato Ortofrutticolo all’Ingrosso. Tale mercato, che si teneva fino ai primi del XX secolo in Piazza delle Erbe (attuale Piazza Trento-Trieste), fu trasferito prima in Piazzetta Municipale, poi in Piazza Sacrati. Evidenti esigenze di carattere igienico-sanitario, produttivo, commerciale e di consumo (definite dalle prime normative annonarie e commerciali) spinsero l’amministrazione all’individuazione di un altro sito sul quale realizzare un vero e proprio Mercato.

L’area prescelta fu proprio il piazzale che si affaccia su corso Isonzo, il vialone di collegamento tra la Darsena e la Piazza d’Armi realizzato pochi anni prima (1915). Su tale area, attorno al 1935, nella parte orientale vicino alla canaletta, vennero realizzati il Mercato Ortofrutticolo all’Ingrosso e la Palazzina degli Uffici.

La Palazzina oggetto del presente restauro si inserisce all’interno di un più ampio progetto urbano, il Mercato Ortofrutticolo per l’appunto, approvato dagli organi competenti il 2 agosto 1935 e realizzato tra il giugno del 1936 e l’ottobre del 1937.

All’inaugurazione, fissata per la data del 31 ottobre 1937 in occasione di altre importanti manifestazioni che si erano tenute a Ferrara (All. 2), il complesso non era ancora terminato. I lavori si concluderanno solo qualche mese più tardi, come testimonia la dichiarazione di abitabilità, ricevuta solo il 28 dicembre del 1937 (All. 3). Dichiarazione ottenuta a cancelli già aperti (la prima apertura dei cancelli avvenne infatti il 6 novembre del 1937).

La progettazione generale dell’intero complesso fu affidata all’ing. Alfredo Ciaccia e la direzione dei lavori all’ingegnere Capo del Comune Girolamo Savonuzzi e all’ing. Negri, mentre fu l’ing. Carlo Savonuzzi, fratello di Girolamo, a produrre alcuni importanti disegni del progetto architettonico

La Palazzina mantenne le stesse destinazioni d’uso fino al 1989, ovvero fino a quando si decise di trasferire il Mercato Ortofrutticolo nel nuovo complesso in via Trenti (zona Arginone). Dopo questa data i locali dello storico edificio furono occupati in parte da alcuni uffici dei Vigili Urabni e d in seguito dall’ufficio Economato del Comune che li utilizzò come deposito.

Nel 1995 si demolirono i magazzini e la lunga tettoia. La palazzina fu risparmiata per il suo valore testimoniale di architettura tipica degli anni ’30, dalle linee architettoniche “razionalistiche”, arricchito da due pitture murarie coeve, esemplari pregevoli e unici del pittore Cattabriga (Bondeno, 1901-1969).

La posizione di estremo interesse all’interno del panorama urbano fa di quest’area un importante snodo per le future trasformazioni urbane della città. Tale consapevolezza ha portato l’amministrazione pubblica ferrarese a sviluppare, attraverso una apposita STU, un piano di riqualificazione dell’intera area.

L’area fa parte di un insieme più ampio e complesso di punti strategici per la trasformazione della città. Per tali aree l’amministrazione pubblica di Ferrara ha definito, a partire dal dopoguerra, differenti piani di sviluppo e di recupero, valutando futuri investimenti pubblici e privati.

In particolare l’area dell’Ex MOF è stata oggetto di alcune proposte di riqualificazione.

Una importate proposta fa riferimento al concorso di riqualificazione urbana a seguito del quale è stata definita la STU-FERRARA immobiliare SPA con l’obiettivo di gestire la trasformazione urbana di tutta l’area Ex MOF – Canale del Volano.

Il piano di recupero di iniziativa pubblico (L.457/78) ha individuato in Behnisch Architekten (vincitori del concorso) ed in POLITECNICA ingegneria e architettura i soggetti incaricati a sviluppare gli elaborati di progetto. Il piano prevede un riammagliamento del tessuto urbano del centro storico con la darsena attraverso un tessuto definito da corti chiuse e corti aperte connesse tra di loro da un grande spazio pubblico pedonale. All’interno di questo piano di trasformazione urbana la Palazzina dell’Ex MOF, preservata come testimonianza della memoria storica, diventa il perno centrale, simbolo del dialogo tra l’architettura contemporanea e l’architettura moderna. La palazzina si affaccia sulla nuova piazza di quartiere definita nel masterplan e diventa una nuova polarità pubblica ospitando il nuovo Urban Center di Ferrara.

Il sisma che ha colpito la città di Ferrara tra maggio e giugno del 2012 ha danneggiato fortemente anche la Palazzina dell’Ex MOF.

Dal confronto tra lo stato attuale e le fotografie dell’edificio riportate nella relazione di Dr. Scafuri del 2005 e nella relazione della Dr.ssa Sandra Sarasini datata 1990 è possibile desumere alcuni dei danni arrecati dal sisma all’edificio. In particolare tale confronto evidenzia i danni legati alla struttura in CA della torre (rottura dei copri ferri, deterioramento delle pareti murarie portanti, fessure lungo l’ammorsamento delle scale e la muratura, fessure lungo le pareti esterne ed interne), al crollo totale del suo coronamento (precipitato su uno dei terrazzi e non nel parcheggio sottostante), al crollo parziale dell sistema di modanature esterne, alla sconnessione dei blocchi che costituiscono i gradoni di accesso alla Palazzina.

IL PROGETTO – L’approccio progettuale

L’intervento proposto ha l’obiettivo di valorizzare le peculiarità testimoniali e le valenze storico-artistiche del manufatto, ma anche di permetterne una sua rifunzionalizzaione ed un conseguente adeguamento alle nuove normative architettoniche, sismiche ed energetiche. Il progetto mira ad ottenere questi risultati attraverso un intervento, sul manufatto preesistente, leggero, mirato, compatibile con le esigenze di conservazione.

Tale risultato è raggiungibile solo conoscendo a fondo l’edificio, la sua struttura, la sua storia ed analizzando le potenzialità di uso insite agli spazi oggi presenti, senza forzature che cerchino gesti compositivi eccessivi ed impropri. Partendo dall’analisi attenta della Palazzina, dalla sua storia e dal suo valore spaziale intrinseco, è stato possibile definire alcuni obiettivi di intervento fondativi, capaci di delineare una strategia di progetto che permetta di rispondere a quell’ampio quadro di esigenze (di conservazione, di consolidamento strutturale, di contenimento energetico, di valorizzazione estetica, di rifuzionalizzazione, ecc.) che oggi insistono

sull’edifico stesso.

Il risultato di tale approccio è un progetto che valorizza l’essenza della preesistenza, non ne intacca la struttura spaziale, ne valorizza la qualità estetica, permettendo allo stesso tempo di costruire nuovi luoghi per l’abitare collettivo (l’Urban Center) e nuovi punti di riferimento per la vita culturale ferrarese.

La nuova accessibilità

Il progetto risolve l’accessibilità alla Palazzina mediante due operazioni: l’apertura di due varchi nel muro di cinta esistente (non vincolato), che garantiscono un collegamento diretto tra Corso Isonzo e la nuova area alle spalle della Palazzina, e tramite l’introduzione di due rampe gradonate esterne che sostituiranno i gradoni oggi danneggiati dal sisma. Queste due rampe verranno collocate una lungo l’ingresso verso l’attuale parcheggio e l’altra lungo l’accesso laterale, lasciando libero il prospetto principale su Corso Isonzo.

Tale intervento garantisce l’accessibilità per tutti (adeguamento normativo), superando i limiti dell’attuale sistema di gradoni esistenti che definiscono una forte barriera architettonica.

Le due aperture nel muro di cinta si pongono come inviti, come soglia d’ingresso alla nuova polarità, sovvertendo con delicatezza il rapporto duro di chiusura che ha da sempre caratterizzato il confine tra corso Isonzo e la Palazzina: ma proprio perché l’Ex-Mof si converte in nuovo Urban Center della città, luogo per antonomasia aperto e conviviale, il gesto di apertura non può che ricadere in una logica di condivisione e scoperta di un luogo per troppo tempo dimenticato dalla cittadinanza.

Il progetto prevede due accessi, all’Urban Center e agli Uffici Comunali, indipendenti e quindi eventualmente compartimentabili a seconda dei diversi usi dell’edificio. In particolare l’Urban Center è accessibile direttamente dagli ingressi di corso Isonzo e dall’attuale parcheggio, mentre l’accesso più diretto per gli uffici al piano superiore è quello sul lato corto lungo il prospetto ovest.

Organizzazione degli spazi interni: il nuovo programma funzionale

La Palazzina dell’Ex-Mof dovrà accogliere sia il nuovo Urban Center della città di Ferrara sia alcuni uffici comunali. Per raggiungere tale obiettivo, senza sovvertire e alterare gli spazi esistenti, senza compromettere l’impianto tipologico e il suo comportamento strutturale, il progetto propone una riorganizzazione degli spazi interni che sappia valorizzare ogni singolo ambiente per le sue intrinseche qualità spaziali. Il nuovo programma prevede al piano rialzato, e più precisamente nella sala voltata caratterizzata dagli affreschi del Cattabriga, quelle attività ordinarie dell’Urban Center (laboratori partecipati, workshop, esposizioni temporanee, cineforum) capaci di interagire e convivere, se ben organizzate, con le altre attività degli uffici comunali (corsi aggiornamento, seminari, incontri). Questo tipo di attività, che si presuppone richiamare un flusso di fruitori cospicuo (senza mai superare le novanta unità se non in casi eccezionali e con il coordinamento dei VVFF), necessitano diuno spazio

adeguato e che risponda alle normative vigenti, come l’accessibilità o le vie di fuga in caso di incendio. Negli ambienti limitrofi alla sala centrale si dispongono gli uffici dell’Urban Center, una sala per le associazioni, servizi igienici (adeguati alle normative vigenti), un caffè letterario (riconfermando la localizzazione del vecchio bar) e due sale dedicate al co-working. All’interno degli uffici dell’Urban Center viene collocato un ascensore, rendendo così accessibili tutti i piani, seminterrato compreso. La scelta di collocare l’ascensore in questo punto è legata alla sua vicinanza con l’ accesso laterale della Palazzina, preferenziale per gli uffici al secondo piano. Tale soluzione permette di rispondente a precise esigenze di gestione dei flussi ed eventualmente garantire l’accesso ai due piani in orari diversi. Questa scelta garantisce infatti un giusto grado di indipendenza di accesso al piano primo, senza interferire con la sala centrale e con gli altri ambienti. Così facendo si rende del tutto indipendente il piano primo dal piano terra, permettendo così la massima flessibilità d’uso degli spazi comunali.

L’attuale centrale termica, posta a nord-est, presenta danni da sisma ed in particolare alcune lesioni isolate lungo il prospetto est, invece più consistenti i danni lungo l’attacco della centrale con la Palazzina e con il muro di cinta: qui si riscontrano diverse lesioni da martellamento dovute anche al mancato ammorsamento della muratura. Ciò dovuto anche alla giustaposizione, in tempi successivi alla costruzione, della centrale alla palazzina tanto da classificarla chiaramente come una superfetazione architettonica.

Tale elemento altera l’unità compositiva dell’architettura razionalista ed appare da subito come elemento “aggiunto” ed estraneo, non rispettando la simmetria compositiva e tipologica del progetto originario. Tale idea è confermata dalle documentazione storica nella quale tale volume non appare come elemento originario, e quindi si deduce che sia un elemento successivo alla costruzione, dovuto probabilmente all’aggiunta di un sistema impiantistico. Tali motivazioni sono alla base della scelta di demolire il volume aggiunto per ripristinare lo stato originario del progetto.

Al piano primo, accessibile anche ai portatori di handicap grazie all’inserimento dell’ascensore, si distribuiscono gli uffici comunali: appena sbarcati ci si imbatte nella in un ufficio segreteria-accoglienza, invece lungo la “C” distributiva si collocano in successione gli altri uffici. I servizi igienici vengono confermati rispetto all’impianto originario e rivisti e aggiornati rispetto alle normative vigenti: viene inserito un bagno a norma per disabili ed un bagno per normodotati.

Le terrazze del piano primo sono accessibili, quelle ai piani superori invece non sono aperte al pubblico ma prevedono la predisposizione per un futuro impianto fotovoltaico.

La torre viene recuperata attraverso l’inserimento di adeguati impianti elettrici e attraverso il consolidamento strutturale necessario (si rimanda all’apposita relazione).

Il piano interrato viene recuperato nel programma funzionale complessivo grazie all’inserimento dell’ascensore e al ripristino della scala laterale di accesso esistente. Tali spazi, che per loro natura sono introversi e poco accessibili, assumono un connotato più di servizio in modo da evitare affollamenti di fruitori (e quindi rispettare le normative antincendio per gli spazi pubblici). Si prevedono per tanto i depositi sia dell’ Urban Center sia degli Uffici comunali, le componenti impiantistiche necessarie, il deposito della caffetteria.

Le contropareti impiantistiche

L’intervento di riqualificazione degli spazi interni della Palazzina sarà definito sostanzialmente da un unico elemento progettuale che condensa in esso tutti i necessari elementi di rifunzionalizzazione architettonico, impiantistico e strutturale. In particolare tale controparete accoglierà al suo interno, nascondendo alla vista dei fruitori, sia i nuovi impianti di condizionamento ed elettrico, necessari alla nuova funzione della Palazzina, sia tutte le opere strutturali legate al miglioramento sismico di questa. Tale approccio permetterà di concentrare in un solo elemento tutte le operazioni necessarie all’adeguamento sismico ed impiantistico dell’edificio, preservando così il più possibile le murature e le strutture esistenti, come le pavimentazioni ceramiche, dai motivi geometrici e colori variegati, che caratterizzano tutti gli ambienti interni.

L’inserimento di questa struttura di contropareti fungerà da parete di supporto per ciascun ambiente, connotandosi per la sua flessibilità e non modificando permanentemente lo spazio servito. Questa struttura fungerà anche da supporto alle varie funzioni dell’Urban Center e degli Uffici comunali.

Il sistema di arredo si dispone lungo la parete intonacata e non affrescata, in modo da non interferire in alcun modo con gli affreschi del Cattabriga.

La conservazione delle strutture esistenti e i nuovi interventi

In ottemperanza al vincolo Ministeriale sulle facciate non verranno apportate modifiche sostanziali, se non l’eliminazione del vano tecnico laterale lungo il prospetto est e la rimozione di tutti gli impianti tecnologici posticci esterni ed interni. In tal modo si riconferma il disegno della facciata e la sua valenza estetica razionalista. Lungo le facciate laterali non verranno apportate modifiche di nessun genere, confermando gli accessi esistenti e le aperture finestrate esistenti. Si ripropone lo stesso disegno degli infissi e dei portoni esterni, mediante inserimento di nuovi infissi a taglio termico e vetrocamera per garantire un raggiungimento degli standards energetici previsti da normativa. In merito al deflusso delle acque meteoriche saranno ripensate le pendenze dei

terrazzi e verranno ricollocati dei nuovi pluviali con cassette raccoglitrici delle acque piovane in modo che questi non interferiscano con i prospetti principali. Le murature interne ed esterne saranno intonacate con colori da definire di comune accordo con gli Enti preposti e comunque previo saggi preliminari e opportune ricerche d’archivio. Si adopereranno intonaci a base di calce naturale in pasta; quelle interne saranno realizzate con uno strato di finitura con un intonachino a base di calce e terre colorate naturali prive di sostanze nocive e dannose. Il sistema di arredo previsto non interferisce in alcun modo con gli affreschi del Cattabriga. All’interno si prevede l’apertura del vano ascensore per garantire una accessibilità anche ai portatori di disabilità motoria. Particolare cura sarà posta nel recupero della pavimentazione originaria, integrando le eventuali lacune. Tutti gli ambienti,

eccetto quello voltato, saranno controsoffittati per occultare in parte le opere strutturali di rinforzo dei solai per il miglioramento sismico e in parte per nascondere le tubazioni impiantistiche necessarie per la rifunzionalizzazione.

DATA APPROVAZIONE ESECUTIVO: DD-2015-1939/ PG 2015-114954 del 09/11/2015

IMPORTO TOTALE: € 1.112.000,000

IMPORTO DEI LAVORI AGGIUDICATI: € 740.878,90

SOMME A DISPOSIZIONE: € 247.787,89

TOTALE PROGETTO: € 988.666,79

DITTA ESECUTRICE LAVORI: AHRCOS SRL – RESTAURO E CONSOLIDAMENTO .

INIZIO LAVORI EDILI: 11.07.2016

FINE LAVORI: 11.07.2017

Il Traguardo e la resilienza di Ilaria
di Marisa Antollovich *

07-07-2016

La “nostra” Ilaria sta per completare l’impresa: la traversata degli USA in bicicletta in solitaria e in completa autonomia.

Era partita circa un mese fa, noi la abbiamo seguita giorno dopo giorno, con lei abbiamo condiviso sia i momenti belli ed esaltanti sia quelli difficili e faticosi. Ora la sua avventura sta per giungere al traguardo. Mancano ancora circa 600 km alla fine, possono essere tanti e pochi, tutto dipende da come riuscirà a gestirli.
Sappiamo che le ultime fasi di una gara di resistenza sono tra le più delicate da affrontare per un atleta: la stanchezza accumulata nei giorni e nelle settimane può giocare brutti scherzi.
L’atleta, provata dalle fatiche, rischia di non avere più la situazione sotto controllo e non saper valutare attentamente le proprie risorse fisiche rimaste. Da una parte può rischiare di sopravvalutare le proprie forze sottoponendosi a sforzi dannosi e inutili.
Dall’altra può sottovalutare il proprio stato fisico ed essere tentata dall’arrendersi, pur avendo ancora risorse a sua disposizione. La motivazione che spinge un atleta ad avventurarsi in prove così dure viene messa a dura prova soprattutto in prossimità della conclusione.
Per questo serve una grande preparazione fisica e mentale. Ogni atleta deve saper dosare le proprie forze durante tutta la gara per arrivare in prossimità della conclusione con ancora carburante disponibile. In queste competizioni di resistenza, come in ogni altra competizione, più che arrivare primi a tutti i costi valga molto di più arrivare in fondo, salvaguardando le proprie capacità.
Più che una gara penso che questa debba essere vista e vissuta come una esperienza di vita, un viaggio alla ricerca di se stessi, per portarsi a casa un bagaglio di grande umanità e di profonda conoscenza. Questa è la più grande vittoria a cui un atleta dovrebbe sempre aspirare.
Ilaria quindi è una vincitrice già da ora, comunque finisca questa sua avventura.
Ha affrontato e sta affrontando tutte le difficoltà che ha incontrato sulla sua strada, si è ripresa dai momenti difficili, e la abbiamo vista sempre ripartire sorridente anche se provata.
Saper affrontare le difficoltà mantenendo fisso il proprio obiettivo, in campo psicologico viene definita “resilienza”. La resilienza è “la capacità di resistere allo stress, di superare gli ostacoli e rimanere motivati nel perseguire i propri obiettivi”.
Il termine deriverebbe dal Latino: “resalio” che definisce il gesto di tentare di risalire su una imbarcazione rovesciata. Nella metallurgia indica la capacità di un metallo di resistere alle forze che vengono applicate per testarne le qualità. In campo psicologico connota la capacità del soggetto di resistere allo stress, ma anche di ricostruire la propria dimensione e riprendere il proprio percorso di vita dopo situazioni di grave disagio fisico e mentale.
Essere resilienti è quindi l’andare avanti nonostante le difficoltà, fronteggiare gli eventi, risollevarsi e ripartire. Resiliente non è chi non sente e non prova nulla, ma chi è pienamente consapevole e presente a se stesso e sa quindi come affrontare la crisi.
A ben vedere ognuno di noi nella nostra vita viviamo dei momenti in cui le dure prove ci “obbligano” ad essere resilienti.
Oggi alla luce di ciò che sta accadendo intorno a noi siamo costantemente chiamati ad esserlo, anche se vorremmo tanto farne a meno. A volte però abbiamo bisogno di qualche buon esempio, di un modello da imitare a cui ispirarci, può essere una persona a noi vicina o un personaggio storico o sportivo. Sono i nostri “Campioni di vita”, sono gli esempi positivi, quelli che ci aiutano ad andare avanti e a continuare ad avere speranza.
Quindi “forza Ilaria”, sei stata grande, ti aspettiamo per festeggiare il tuo ritorno.

Marisa Antollovich – psicologa, psicoterapeuta, psicologa dello sport

nello staff di Ilaria Corli – TRANS AMERICA BIKE RACE

Per seguire giorno per giorno l’impresa di Ilaria Corli: https://www.facebook.com/ilariacorli.ultracycler/

ENTE PALIO – Sabato 9 luglio per il girone Centro nord del Torneo di qualificazione
Sbandieratori in piazza Municipale per la Tenzone Bronzea
07-07-2016

(comunicato a cura degli organizzatori)

È stata presentata oggi, 7 luglio, durante la conferenza stampa presieduta da Giovanni Bellini, presidente della contrada dell’Unicorno, che si è svolta nella sala degli Arazzi del Comune di Ferrara, la “Tenzone Bronzea 2016” organizzata dal Rione Santa Maria in Vado, con il patrocinio del Comune di Ferrara e sponsorizzata da Generali di Ferrara, agenzia di via Baluardi, che si svolgerà sabato 9 luglio nella prestigiosa cornice di piazza Municipale a Ferrara.
Si tratta del girone Centro nord del Torneo di qualificazione 2016 per ottenere l’accesso alla Tenzone Argentea 2017. Questo importante appuntamento, preceduto dal girone di Centro Sud che si è svolto ad Ascoli il 3 luglio, vedrà scendere sul campo ferrarese ben 10 formazioni di musici e sbandieratori provenienti da Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Liguria, Veneto e Lombardia che animeranno il centro storico della città estense questo sabato. Grande soddisfazione è stata espressa da Aldo Modonesi, assessore con delega al Palio, per il risultato ottenuto dal lavoro della Contrada di Santa Maria in Vado che, nonostante questo sia stato un anno decisamente impegnativo per il mondo del Palio ferrarese, è stata in grado di organizzare perfettamente la Tenzone Bronzea 2016. Altresì soddisfatto si è dimostrato Giancarlo Bechicchi, di Generali Ferrara, agenzia di via dei Baluardi, sponsor della manifestazione. Presente alla conferenza, in rappresentanza della Federazione italiana sbandieratori (Fisb) e Stefano Fontanili, consigliere federale.

Programma:
Ore 09.15 – Inizio gare specialità: singolo, grande squadra e gara musici
Ore 15:00 – Inizio gare specialità: coppia e piccola squadra
Ore 18:30 – Premiazioni e saluti conclusivi

Elenco dei gruppi partecipanti:
• Le Fiamme di Caracosta – Cerreto Guidi
• I Templari di Villastellone
• Comitato Palio Borgo Don Bosco – Asti
• Gruppo Sbandieratori San Quirico d’Orcia
• Sbandieratori dei Sestieri – Ventimiglia
• Contrada della Corte di Quattro Castella
• Associazione Musici e Sbandieratori di Urbana
• Rione Cento – Lugo
• Sbandieratori Torre dei Germani – Busnago
• Associazione Sbandieratori e Musici Città di Grugliasco

Info: Ente Palio città di Ferrara, via Mortara 98, 44121 Ferrara, tel. 0532 751263, fax 0532 752207

MUSEOMIX – Entro il 15 luglio l’invio delle domande di partecipazione
Apre la call internazionale per reinventare il Museo del Risorgimento e della Resistenza
07-07-2016

Il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara aspetta solo di essere reinventato. E’ arrivato infatti il momento di mettere mano a uno dei musei cittadini: da qualche giorno è possibile candidarsi per partecipare alla maratona creativa che trasformerà contemporaneamente 16 musei di tutto il mondo. Dall’11 al 13 novembre 2016 la piazza ferrarese sarà infatti una delle quattro protagoniste italiane di Museomix, il format nato in Francia, con il motto: ‘People make museum’, per ‘remixare’, ossia per ricreare, il modo di fruire gli spazi museali.
Le richieste di partecipazione sono aperte a qualsiasi contributo che conduca alla creazione condivisa di una nuova esperienza nel museo di corso Ercole I d’Este. Sino a venerdì 15 luglio, data di chiusura della call internazionale, Ferrara sarà in cerca di giovani creativi che abbiano uno tra i sei profili utili a formare le diverse équipe di lavoro. Poi, nel secondo weekend di novembre, i candidati scelti lavoreranno senza sosta per creare prototipi innovativi che ripensino l’approccio alla collezione del museo del Risorgimento e della Resistenza. I sei profili richiesti sono: il making, o “fai da te”; il mediatore, che si occupi dell’interazione e dell’interfaccia con gli utenti per far vivere loro un’esperienza unica; l’esperto dei contenuti, che renda gli “esperimenti” scientificamente corretti; il comunicatore, che li diffonda ai media; il programmatore, che sia capace di sviluppare codici informativi per farli funzionare; infine il designer, che li renda più attraenti.
Sarà un’opportunità formativa, un’occasione di confronto tecnico e culturale per allargare i propri orizzonti, resa possibile grazie alla sinergia del Comune di Ferrara, della community di Museomix Italia e dell’Istituto dei Beni Culturali dell’Emilia-Romagna.

Per informazioni e partecipazioni: www.museomix.org/it/invito-ai-partecipanti-2016

(nota a cura dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Ferrara)

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI – Presentate dai Gruppi M5S, FDI-AN e FI
Richieste di chiarimenti sulla comunità nigeriana e i menù delle mense scolastiche
07-07-2016

– Il consigliere comunale Claudio Fochi del gruppo consiliare M5S, ha presentato un’interrogazione, rivolta al sindaco Tiziano Tagliani, in merito alla comunità nigeriana a Ferrara.

– Il consigliere comunale Paolo Spath, del gruppo consiliare Fratelli d’Italia-AN, ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore Chiara Sapigni in merito alle attività di volontariato della comunità nigeriana.

– La consigliera comunale Paola Peruffo del Gruppo FI, ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora Annalisa Felletti in merito ai menù delle mense scolastiche.

MUSEO RISORGIMENTO E RESISTENZA – Inaugurazione sabato 9 luglio alle 11 in corso Ercole I d’Este
In mostra memorie del 1866: ‘I 20 giorni di Ferrara capitale’
07-07-2016

Ha per titolo ‘1866: i 20 giorni di Ferrara capitale. La III guerra di Indipendenza’ la mostra, a cura di Luigi Davide Mantovani, che sarà inaugurata sabato 9 luglio alle 11 nell’Aula didattica del Museo civico del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara (corso Ercole I d’Este 19).
All’incontro inaugurale interverrà, insieme al curatore, anche la responsabile del Museo, Antonella Guarnieri, che ha collaborato alla realizzazione dell’esposizione.
L’iniziativa è dedicata alla memoria di Gianna Vancini.
La mostra sarà visitabile dal 9 al 31 luglio 2016, dal martedì alla domenica: 9,30-13 e 15-18.
Info: biglietteria@comune.fe.it.
Tel. e fax 0532-244922

Ferrara film corto festival

Iscrivi il tuo film su ferrarafilmcorto.it

dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it