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Ferrara, 28-12-2021. Un anno fa le prime 50 vaccinazioni a personale sanitario della nostra provincia, l’Italia era in zona rossa. Oggi, con la maggior parte delle attività aperte, siamo alle prese con una nuova variante, la corsa per somministrare già la terza dose, e picchi di contagi mai raggiunti dall’inizio della pandemia. Come sta circolando il virus a Ferrara e quali ripercussioni sta avendo su ospedali e territorio? Se ne è parlato nella nuova puntata di Salute Focus Ferrara (format web settimanale a cura di Ausl Fe condotto da Alexandra Boeru)con i nostri ospiti Emanuele Ciotti direttore sanitario Ausl Ferrara, il professor Mario Braga, epidemiologo, Coordinatore Staff Direzione Generale Ausl Fe, Franco Romagnoni,  direttore delle attività socio sanitarie dell’Azienda Usl di Ferrara e Silvia Giatti, de Il Resto del Carlino.
“I dati nella nostra provincia sono in linea con i dati nazionali, ha spiegato Emanuele Ciotti, siamo alla decima settimana consecutiva di costante crescita in termini di incidenza di nuovi casi.”
In provincia di Ferrara al momento si registra un’incidenza di 411 casi per 100mila abitanti, mentre a livello nazionale il dato sale a 460.
“Nell’ultima settimana, ha aggiunto il direttore sanitario Ausl, abbiamo avuto una media di circa 211 casi, e ad oggi abbiamo circa 3267 persone positive, 205 delle quali ricoverate (15 in terapia intensiva)”.
Quanto alla circolazione della variante Omicron che, secondo i dati dell’ISS sarebbe presente nel 30% dei positivi, “per ora, ha precisato Ciotti, da quello che ci è stato comunicato a livello regionale, nei campionamenti sui test positivi provenienti da Ferrara non risulta esserci nessun caso di Omicron.
Questo però, ha aggiunto, dipende molto dal numero di casi sequenziati, e se guardiamo alle percentuali nazionali possiamo immaginare che omicron nel giro di due settimane sarà la variante predominante anche da noi”.
Naturalmente numeri alti di contagi impongono uno sforza imponente sul fronte del tracciamento. Già nelle scorse settimane sono stati potenziati i drive through e, ha anticipato il direttore Ciotti, “è appena partito un sistema di indagine informatizzata che prevede l’invio a coloro che hanno un tampone positivo, di una mail con un link al quale scrivere le informazioni della sintomatologia e i contatti stretti per velocizzare il tracciamento e i tempi della chiamata per il molecolare”.
“Grazie alla vaccinazione stiamo riuscendo ad evitare molte ospedalizzazioni, ricoveri terapia intensiva e decessi. Tutto questo è stato ed è possibile, ha evidenziato il direttore sanitario Ausl, grazie al contributo di tutto il personale che sta lavorando per questa campagna ma anche grazie alla grandissima risposta dei ferraresi che hanno aderito in maniera importante.”
Una campagna che continua con l’apertura delle terze dosi ai ragazzi tra i 16 e i 17 anni (in provincia sono 5532) i fragili tra i 12 e i 15 anni (un’ottantina) ma anche i più piccoli (già più di 500 i bambini tra i 5 e gli 11 anni vaccinati).
Dal 10 gennaio inoltre potranno effettuare la terza dose anche coloro per i quali sono trascorsi 4 mesi e non più 5 dalla seconda“.
“Come azienda ci stiamo organizzando per essere pronti, ha spiegato Ciotti, facciamo già più di 3000 somministrazioni al giorno e con questa novità avremo ulteriori 80mila ferraresi che potranno prenotarsi”.
“Accelerare con le terze dosi è fondamentale”. A metterlo in evidenza l’epidemiologo Mario Braga che spiegato come più ci si allontana nel tempo dalla somministrazione della seconda dose, o dell’avvenuta malattia, più la capacità dell’organismo di difendersi dal contagio e dallo sviluppo della sintomatologia, cala.
“La situazione epidemiologica è in evoluzione, ha aggiunto il professor Braga, vediamo ancora gli effetti della variante delta e ci si aspetta che la omicron abbia una maggiore capacità di diffondersi e contagiare ma per quanto riguarda la capacità di provocare la malattia negli stadi più avanzati sembrerebbe che questa variante abbia effetti più modesti rispetto alla delta”.
L’epidemiologo ha anche spiegato l’importanza, soprattutto in questa fase, di dotarsi di mascherine Ffp2 in particolare nei luoghi affollati, eventi collettivi al chiuso, cinema, teatri, trasporti pubblici e in generai i luoghi chiusi molto dove manca il ricambio d’aria. Le mascherine chirurgiche possono essere utilizzate in zone affollate all’aperto o in contesti in cui probabilità di entrare in contatto con virus e più bassa e c’è più aerazione.
Infine un focus sui più fragili, gli anziani e i disabili ospiti delle CRA.
“Abbiamo una situazione molto migliore l’anno scorso, ha rassicurato Franco Romagnoni, direttore delle attività socio sanitarie dell’Azienda Usl. Ad oggi ci sono 15 strutture sottoposte a provvedimento di isolamento, e metà di queste con focolai veri e propri (ovvero almeno 2 positivi). Al di là dei numeri è cambiata la “qualità” dei malati e la quantità nelle strutture”.
“Oggi in tutto abbiamo una cinquantina di casi (numero dinamico) l’anno scorso, ha messo in evidenza Romagnoni, questi numeri erano solo in una struttura con un tasso ospedalizzazione elevato e ad un tasso di mortalità molto molto consistente. Oggi i nostri anziani, nella stragrande maggioranza sono coperti da dose booster, e vediamo nei contagiati un’espressione malattia molto meno sintomatica”.
A chiudere l’appuntamento il sentito e doveroso ringraziamento del direttore sanitario Ciotti.
“Mille volte grazie agli operatori sanitari e un appello ai cittadini: cercate di avere un po” di tolleranza per chi si prodiga per garantirvi un servizio e un po’; di comprensione verso questa grande macchina, sicuramente migliorabile, ma nella quale tutti gli operatori che stanno facendo il più grosso sforzo possibile”.

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