Coronavirus, Pelloni (Lega ER): fallito l’impegno dei10mila tamponi al giorno, dalla regione ancora solo propaganda
Tempo di lettura: 2 minuti
Da: Ufficio Stampa Lega
Fallito l’impegno della Regione di realizzare 10mila tamponi al giorno per contrastare l’epidemia da Coronavirus. I consiglieri regionali della Lega hanno presentato una interrogazione a prima firma Simone Pelloni alla Giunta, nella quale, mettendo in ordine gli annunci fatti nei giorni più drammatici della pandemia, dimostrano la mancata realizzazione delle promesse fatte. “Nei giorni immediatamente antecedenti le dimissioni dal suo incarico di Commissario ad acta per l’emergenza Covid-19 in Emilia-Romagna, avvenute il 9 Maggio 2020- denunciano i consiglieri regionali del Carroccio – , il Dr. Sergio Venturi, dichiarò che la nostra regione avrebbe raggiunto quota diecimila tamponi giornalieri entro la metà del mese di Maggio. Nei giorni immediatamente successivi l’Assessore alle politiche per la salute, Dr. Raffaele Donini, confermò tale impegno posticipandolo alla fine del mese di Maggio; in previsione di arrivare a poter poi effettuare 15.000/20.000 tamponi al giorno a Settembre”. Parole al vento -accusano i leghisti dal momento che “ il 15 Giugno 2020 risultano effettuati in Emilia-Romagna solamente 3.945 tamponi nasofaringei e 1.216 test sierologici giornalieri”. Ecco allora che, in previsione di una possibile ed eventuale recrudescenza del virus Covid-19 durante la stagione autunnale, la regione Emilia-Romagna “dovrà essere in grado – affermano i consiglieri regionali della Lega – di contrastare efficacemente la malattia anzitutto attraverso una vasta campagna di tamponi sulla popolazione, tamponi la cui importanza si è dimostrata fondamentale in questi mesi”. Di qui l’interrogazione per sapere se “la Giunta considera ancora proprio l’impegno dei diecimila tamponi giornalieri, perché è stato disatteso il proprio programma di contrasto alla pandemia da Covid-19 e con quale strategia operativa la Giunta regionale intende affrontare una possibile recrudescenza del virus nei mesi autunnali”.

Sostieni periscopio!
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani