Coronavirus. Il ministro Speranza firma l’ordinanza: da lunedì 15 marzo tutta l’Emilia-Romagna in zona rossa.
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Coronavirus. Il ministro Speranza firma l’ordinanza: da lunedì 15 marzo tutta l’Emilia-Romagna in zona rossa. In tutte le province didattica a distanza per le scuole di ogni ordine e grado e le Università, chiusi i servizi per l’infanzia, stop a tutte le attività commerciali escluse quelle essenziali. Divieto di spostamento anche all’interno del proprio Comune se non per motivi di lavoro, salute, necessità.
La decisione del Governo sulla base delle indicazioni e dei dati della Cabina di Regia nazionale: ancora in aumento l’Rt regionale, arrivato a 1.34, ricoveri e incidenza settimanale dei casi di positività: 439,5 ogni 100mila abitanti. Si estende così alle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Ferrara il colore in cui si trovano già, per effetto delle precedenti ordinanze regionali, la Città Metropolitana di Bologna e le province di Modena, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
Bologna – Zona rossa per tutta l’Emilia-Romagna a partire da lunedì 15 marzo e per un periodo di 15 giorni. E’ quanto prevede l’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia nazionale relativi all’andamento del contagio, ancora in forte rialzo.
Si estende così a tutte le province dell’Emilia-Romagna il colore in cui si trovavano già, per effetto delle precedenti ordinanze regionali adottate per fermare la diffusione del virus e proteggere la rete ospedaliera, la Città Metropolitana di Bologna e le province di Modena, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini.
Tra i parametri più significativi presi in esame per il passaggio della regione in zona rossa, l’aumento del tasso di occupazione dei posti letto sia in terapia intensiva (dal 32 al 40%) che in reparti ordinari Covid (dal 40 al 47%); l’incidenza su base settimanale che nei sette giorni dall’1 al 7 marzo è stata di 439,5 casi ogni 100.000 abitanti; la crescita dell’indice di contagio RT regionale, che questa settimana è salito all’1,34 (superiore quindi all’1,25 indicato come soglia dal Governo per l’istituzione della zona rossa. Così come da lunedì scatta automaticamente con 250 casi ogni 100.000 abitanti).
L’ingresso nella fascia di rischio più alto comporta, in tutto il territorio regionale, la didattica a distanza al 100% per le scuole di ogni ordine e grado fino all’Università, la chiusura di asili nido e materne e le limitazioni sugli spostamenti – se non per motivi di lavoro, salute o necessità – anche all’interno del proprio Comune, insieme al divieto di fare visite a parenti e amici. E poi, ancora, stop alle attività commerciali ad eccezione di quelle essenziali come farmacie, parafarmacie, negozi di vendita di alimentari, edicole e altre specifiche categorie, e chiusura delle attività di servizi alla persona, come parrucchieri e barbieri.
Per gli abitanti della Città Metropolitana di Bologna e delle province di Modena, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, già in rosso per le ordinanze regionali dei giorni scorsi, restano valide le misure attualmente in vigore. Si tratta invece di ulteriori restrizioni per i cittadini delle province di Piacenza, Parma e Ferrara, che si trovano attualmente in zona arancione, e per quelli della provincia di Reggio Emilia, ora in arancione scuro.
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