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Da: Ufficio Stampa Gruppo Coraggiosa Emilia Romagna

“I fatti contestati ad un Maggiore dell’Arma dei Carabinieri da una denuncia della CGIL di Ferrara sono, se confermati, di gravità inaudita. Il comando generale dell’Arma e le autorità competenti, se non ancora fatto, dispongano le indagini e verifiche necessarie per fare chiarezza su quanto accaduto e sulle responsabilità. Dall’11 di settembre ad oggi si sarebbero già dovute concludere. Ed è tanto più grave se fatti del genere accadono nella città che ha già vissuto la drammatica uccisione di Federico Aldrovandi. Non si è imparato ancora nulla dalle condanne nei processi su Federico Aldrovandi e su Stefano Cucchi? Le persone in stato di fermo non perdono i loro diritti fondamentali, compreso il diritto costituzionale alla salute. Siamo e saremo sempre a difesa dello stato di diritto, questo significa garantire davvero sicurezza alle cittadine e i cittadini, che devono poter aver fiducia che l’azione delle Autorità di Pubblica Sicurezza si svolga sempre nel pieno rispetto delle leggi e dei principi della Costituzione, senza sfociare in eccessi che diventano veri e propri abusi.

“Com’è accaduto che l’autorità di sicurezza abbia imposto di negare le cure ad un ragazzo a fronte della richiesta di intervento del 118? Come è stato possibile impedire il ricovero ritenuto necessario da tutto il personale sanitario giunto sul posto?– commenta Elly Schlein, capolista a Ferrara per Emilia-Romagna Coraggiosa, sulla vicenda che ha visto coinvolto un trentenne italiano in stato di fermo, lo scorso settembre a Copparo: episodio denunciato dalla Cgil di Ferrara. “La Cgil di Ferrara ha avuto il coraggio di denunciare l’accaduto, sulla base di documentazione verbale e testimonianze, e ci chiediamo: perché nessuno, Cgil a parte, ha sentito il dovere di pronunciarsi ufficialmente? Quali azioni formali sono state agite dal comandante provinciale dei carabinieri informato da metà ottobre? Cosa ha fatto l’Ausl per denunciare il “sequestro” di due mezzi del 118 da parte del Maggiore? – si chiede la candidata di Emilia-Romagna Coraggiosa, Angela Alvisi – venga fatta chiarezza con urgenza sull’accaduto, nell’interesse delle persone coinvolte ma anche di tutta la cittadinanza”.

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