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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Oggi a Bologna una fotografia del settore cooperativo in Emilia-Romagna durante la giornata di studi in preparazione della Conferenza regionale della Cooperazione del prossimo 1 luglio. L’assessore Costi: “La cooperazione si dimostra un grande strumento d’impresa che mette al centro un ricchezza fondamentale: le persone, a partire dai giovani”.

Bologna – Un terzo del fatturato cooperativo italiano è Made in Emilia-Romagna, dove ogni 100 imprese 13 sono cooperative. In Emilia Romagna – con 5.151 imprese, 264.831 addetti e un valore della produzione pari a 37 miliardi di euro – la cooperazione ha retto alla crisi e punta a crescere. Gli addetti sono aumentati del 3,7% e le imprese cooperative hanno vita più lunga (oltre l’11% ha almeno 50 anni, rispetto all’1% del totale imprese).
È questa la fotografia del settore cooperativo in Emilia-Romagna emersa oggi a Bologna durante la giornata di studi dedicata ad analisi e tendenze in corso di questo settore dell’economia emiliano romagnola.
L’iniziativa – realizzata dalla Consulta della cooperazione in Emilia-Romagna – è preparatoria della Conferenza regionale della Cooperazione, appuntamento fissato per il prossimo venerdì 1 luglio. Tra gli interventi – coordinati dall’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi – quelli di Andrea Cilloni (Consulta regionale della cooperazione e Università di Parma), Guido Caselli (responsabile ufficio studi Unioncamere Emilia-Romagna), Paolo Venturi (direttore Aiccon) a cui sono seguiti l’illustrazione di case history di diverse realtà cooperative (Hydrosynergy, Opoe, Raviplast e I Briganti del Cerreto) e una tavola rotonda di confronto tra vertici delle rappresentanze del mondo cooperativo regionale.
«L’incontro di oggi – ha evidenziato l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi- rappresenta un punto di partenza, un momento per approfondire sia la realtà attuale, sia le nuove traiettorie di sviluppo del settore cooperativo. I dati del settore parlano chiaro: una forma di impresa, che ha dato prova di essere resiliente alla crisi, che continua ad avere successo e che mette al centro la vera grande ricchezza che abbiamo: le persone, ad iniziare dai giovani. La creazione di buona occupazione – aggiunge l’assessore – è una delle priorità che la Regione ha previsto nel ‘Patto per il Lavoro’. La diffusione del modello cooperativo può sicuramente contribuire a raggiungerlo, anzi lo sta già facendo contribuendo in tutti i settori, anche in quelli più innovativi all’economia regionale del futuro».
Alcuni numeri
Il settore della cooperazione, in Emilia-Romagna, è il secondo per occupazione (quasi 15 addetti nella ogni 100). Ben 15 delle prime 30 società regionali sono cooperative. In termini numerici le cooperative sono diminuite di 20 unità ma gli addetti sono cresciuti di 9.551 segnando un incremento del + 3,7%. In Italia vale 101 miliardi di euro il valore della produzione delle cooperative, in Emilia-Romagna 37 miliardi di euro. Il 35,1% del fatturato cooperativo italiano è “made in Emilia Romagna”. Le cooperative hanno vita più lunga: l’11% delle cooperative ha almeno 50 anni rispetto all’1% del totale imprese. Dopo un periodo di stallo, dal 2010 la forma societaria cooperativa sembra aver ripreso quota. 1,8 miliardi è il valore delle esportazioni nel 2014. 239 le imprese esportatrici.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA



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