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Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


 

La ragazzina è in affido da diversi anni dopo un allontanamento in età prescolare per maltrattamenti raccapriccianti che le hanno procurato, tra l’altro, 80 giorni di prognosi e per i quali entrambi i genitori naturali sono stati condannati a pene severe e decaduti dall’esercizio della responsabilità genitoriale.

Perché

Sono i miei affidatari,
così dice la legge.
Io li chiamo genitori,
sono chi mi protegge.

A loro posso porgere
tutti i miei perché:

Perché gli uccelli volano
e strisciano i serpenti
perché i miei giochi cambiano
o mi cadono i denti
perché la gente muore,
come nascono i figli
e se in cielo c’è un signore
con tanti nascondigli.
Se tre per tre fa nove
e perché, quantomeno
certi giorni, quando piove,
spunta l’arcobaleno.

Ai miei primi genitori
chiederei soltanto
di dirmi le ragioni
di tutto il mio pianto.
Ricordo le frustate
e ricordo le ustioni.
Chiusa intere giornate
senza luci né suoni
in uno sgabuzzino
con i segni sul corpo
di un papà aguzzino
di cui ho perso anche il volto.

Di tutti i miei perché
questo mi sembra il solo
che parla proprio di me
e che preclude il perdono.

C’è chi pensa romanticamente che il legame di sangue sia più forte di qualsiasi cattiva esperienza e porti in ogni caso a riconoscersi, amarsi, appartenersi. Nella mia esperienza a contatto con le vite di tante, tante famiglie questo è spesso vero ma non sempre. Ci sono casi, come quello appena visto, in cui nessun legame d’affetto resiste a fronte di una violenza immotivata e cieca, come quella

CONTRO VERSO, la rubrica di Elena Buccoliero con le filastrocche all’incontrario, le rime bambine destinate agli adulti, torna su Ferraraitalia  il venerdì. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]

Cover: Il carrozzone degli zingari – foto Flickr – licenza Creative Commons

Ferrara film corto festival

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dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

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Elena Buccoliero


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it