Il figlio preadolescente non andava a scuola: rischiava di ammalarsi. E non frequentava gli amici: lo avrebbero fatto soffrire. La proverbiale campana di vetro riparava il ragazzo dal mondo. La scuola aveva segnalato l’inadempimento scolastico e l’indagine aveva messo in luce l’infinita ansia della signora, che impediva al figlio qualsiasi esperienza di autonomia.
Mamma Mammona
Mamma Mammona,
fin troppo buona,
lei ti piantona
e non ragiona.
Mai si riposa
– è una ventosa –
sempre nervosa
e troppo ansiosa.
Sembra un tumore
quel raffreddore!
Quanto timore
per un sudore!
Mamma ti cura
con la paura.
La sua premura
è una clausura.
Lei ti prosciuga.
È sanguisuga.
Mamma ti allaga
e non c’è diga.
È straripante
molto urticante
sempre assillante
e intossicante.
Se t’imprigiona
tra le sue cosce
mamma mammona
lo ribadisce:
“Mia bimba buona
mia bimba bella
è lei la stella
di Mamma Mammona.
Talmente buona
che non ragiona”.
Rientra tra le categorie del maltrattamento all’infanzia l’ipercura, una forma ossessiva di attenzione al bambino, talmente ossessiva da impedirgli di crescere. L’accanimento riguarda a volte la salute del bambino, che viene presentato a luminari raccontando sintomi inesistenti, o a cui vengono propinate medicine non necessarie. Tutto per placare l’ansia del genitore… che inevitabilmente si trasmette al figlio.
CONTRO VERSO, la rubrica di Elena Buccoliero con le filastrocche all’incontrario, le rime bambine destinate agli adulti, torna su Ferraraitalia il venerdì. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]
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Elena Buccoliero
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