La mamma che non vuole stare senza
Ci sono donne che non riescono a staccarsi dal partner violento. Sono troppo prese dalla relazione, sperano di aiutare “lui” a cambiare, sono convinte che i figli non stiano soffrendo e restano lì, si lasciano fare del male ancora un anno, tre, dieci… a volte una vita intera.
Il papà le dà le botte
Lei lo cerca giorno e notte
Sputi e insulti per contorno
Lei lo invoca notte e giorno
Le ha spaccato qualche dente
“Questo? È stato un incidente”
La minaccia col coltello
“Il mio uomo è forte e bello”
Le arrovescia la credenza
Lei non vuole fare senza
Poi le dice: “Amore mio”
E lo vede come un dio
Le hanno detto: “Venga via”
Lei risponde: “È casa mia”
“Quando è amore non fa male”
“La mia vita cosa vale?”
E del bimbo nella culla
non importa proprio nulla.
Sul più grande che va a scuola
lei non dice, lui sorvola
Lui minaccia… poi piú nulla.
Resta un bimbo nella culla.
Ho conosciuto donne che sceglievano di non separarsi per non togliere un padre ai propri figli. E donne che sceglievano di separarsi per non imporre le violenze ai propri figli. A volte erano le stesse donne, a qualche anno di distanza. In breve si direbbe che i bambini sono un rinforzo, quasi un paravento, per la scelta che la donna vuole seguire innanzitutto per se stessa, perché non sempre è pronta per tagliare con una relazione, accettarne il fallimento. È tutto umanissimo e vero. Resta il fatto che i bambini sono esposti alla violenza assistita e a volte subita. Qualche volta mi è sembrato che fossero l’ultimo dei pensieri.
CONTRO VERSO, la rubrica di Elena Buccoliero con le filastrocche all’incontrario, le rime bambine destinate agli adulti, torna su Ferraraitalia il venerdì. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]
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Elena Buccoliero
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