La Regione Piemonte ne sta discutendo: soldi ai genitori, e stop agli allontanamenti dei bambini da casa. È proprio vero che il problema è la povertà?
Elena Buccoliero
Filastrocca degli Allontanamenti Zero
Allontanamenti zero
come dire io non c’ero.
Forse c’ero ma dormivo
se ero sveglio non capivo.
Non udivo, soprattutto,
il bambino che è nel lutto.
Dove è andata la mia mamma?
È per lui, la condanna.
Non sapevo del neonato
ch’era stato abbandonato.
L’altro, in crisi d’astinenza
dalla droga, ora che è senza.
Dici, i lividi sul corpo?
Io non me ne sono accorto.
Ma si sa, uno scapaccione
spiega meglio la lezione.
Questa bimba smaliziata
che sia stata molestata?
Noooo… Ha tre anni ma è lo stesso,
son precoci con il sesso.
Hai nel cane un buon amico
ma un bambino è assai più fico.
La pipì può farla in casa
ogni volta che gli aggrada.
Certo a volte non dà pace
ride, piange, non si tace.
Ma tu fallo stare zitto.
Dopotutto è un tuo diritto.
Fa molto discutere un progetto di legge regionale in discussione in Piemonte conosciuto come “Allontanamenti Zero”. Lo scopo dichiarato è appunto azzerare gli allontanamenti dei bambini dai genitori sostenendo economicamente le famiglie, e risponde al presupposto che le carenze educative dipendano dalla povertà. Coloro che si occupano di tutela minori provano a spiegare che il presupposto è sbagliato. I mali delle famiglie sono droga, violenza, trascuratezza, abbandono, malattia psichiatrica, abuso sessuale…
CONTRO VERSO, la rubrica delle filastrocche scomodanti, le rime bambine destinate agli adulti, torna su Ferraraitalia ogni venerdì.
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Elena Buccoliero
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