13 anni
Le forze dell’ordine lo sanno bene. Qualche volta la richiesta di fermare la violenza in famiglia non arriva dalle donne o dai vicini di casa: sono i figli o le figlie a chiamare, spinti dalla paura, affrontando il senso di colpa che inevitabilmente li seguirà per aver denunciato un genitore. Questa ragazzina di 13 anni me lo ha raccontato sgomenta per non essersi sentita protetta.
Io, sono stata
quella che ha fatto
la telefonata.
La polizia
-sia benedetta-
è qui a casa mia.
Era infuriato,
in quel momento
ci avrebbe ammazzato
Un magistrato
sconsiderato
me l’ha scarcerato.
Senza fiatare
temo il momento
di ricominciare.
E poi si dice: perché non l’hanno tenuto dentro?
Ma se resta dentro si dice: come fanno a dire quel che farà domani?
Entrambe le eccezioni sono fondate, e nessuna delle due scende dal livello teorico e incontra le caratteristiche reali di quella specifica vicenda.
Nella giustizia si gioca con i dilemmi, perché nulla è perfettamente prevedibile nel comportamento umano. Per fortuna c’è chi ci capisce e per formazione, per esperienza, è in grado di valutare cose come la pericolosità sociale, o almeno arriva a buone approssimazioni. Bisognerebbe provare ad averne fiducia.
CONTRO VERSO, la rubrica di Elena Buccoliero con le filastrocche all’incontrario, le rime bambine destinate agli adulti, torna su Ferraraitalia il venerdì. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]
Sostieni periscopio!
Elena Buccoliero
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it