Consulta regionale per la Legalità, oggi l’avvio dei lavori
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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
L’organismo per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso si è insediato ufficialmente a Bologna. L’assessore Mezzetti: “Un esordio utile e produttivo”
Si è insediata oggi ufficialmente, presso la sala “Guido Fanti” in viale Aldo Moro a Bologna, la “Consulta regionale per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e per la promozione della cultura della legalità”, istituita dalla Giunta il 27 luglio scorso e prevista dalla legge regionale 7/2015 che ha modificato la L.R. 3/2011.
Alla prima riunione della Consulta, presieduta dall’assessore regionale alla Legalità Massimo Mezzetti, erano presenti i capigruppo dell’Assemblea legislativa regionale e rappresentanti di gran parte delle associazioni, dei sindacati e della unioni di categoria previsti ed elencati nella delibera di Giunta visibile da luglio sul sito web della Regione, come previsto dalle norme sulla trasparenza.
Il compito prioritario della Consulta, in questa fase, sarà quello di partecipare alla stesura e definizione del Testo unico di legge per la Legalità previsto già dal Patto per il Lavoro sottoscritto, sempre nel mese di luglio, dal presidente della Regione Stefano Bonaccini insieme con tutte le istituzioni e forze economiche e sindacali dell’Emilia-Romagna.
“L’avvio dei lavori – ha commentato a conclusione della riunione l’assessore Mezzetti – ha registrato numerosi interventi intorno alla struttura del nuovo Testo unico ed è stato utile e produttivo. Il percorso per la definizione della legge è partito col piede giusto riconoscendo la validità del lavoro preparatorio svolto nelle scorse settimane da una cabina di regia, formata da funzionari e dirigenti dei diversi assessorati regionali coinvolti. Obiettivo, è consegnare ai lavori dell’Aula ad avvio del 2016 un testo che si fondi su criteri di semplificazione e armonizzazione delle leggi esistenti, in particolare in materia di normativa per gli appalti e sicurezza sul lavoro, implementandolo con norme per il contrasto all’usura, al gioco d’azzardo e per la tutela dei lavoratori delle imprese interdette e/o confiscate”.
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