Vacanze di Natale: tempo di regali, tempo di letture sotto l’albero al tepore di un camino o al calduccio di una coperta colorata. Sorseggiando magari una bella tisana calda…
Qualche consiglio di lettura, da regalare o da regalarsi.
Michelle Obama, Becoming, la mia storia, Garzanti, 2018, 498 p.
La biografia sincera e coinvolgente dell’ex-first lady Michelle Robinson Obama, dal piccolo appartamento nel South Side di Chicago circondato dall’affetto dei genitori Fraser e Marian e del fratello Craig, passando per le aule di Princeton, fino alle grandi sale della Casa Bianca. Sempre accanto a quello studente di giurisprudenza, amante dei libri e della filosofia, di nome Barack che entrando nell’ufficio legale dove lavorava le aveva sconvolto tutti i piani.
Roberto Cotroneo, Niente di personale, La nave di Teseo, 2018, 376 p.
Un inno a un tempo andato e perduto, un viaggio nella memoria, la fotografia di quello che siamo diventati, di un mondo culturale che se ne è andato e scomparso, una “grande bellezza” cha lascia spazio a macerie di grandi intellettuali che furono, di una nazione che non è più. Tra un’autobiografia che riporta alla nonna Fortunata o al padre Giuseppe e la cronaca, si risveglia la nostalgia del lettore per tante storie nella storia e molti ricordi che si perdono.
Chandra Livia Candiani, Il silenzio è cosa viva. L’arte della meditazione, Einaudi, 2018, 133 p.
Meditare è prima di tutto stare fermi, sedersi e seguire umilmente e con estrema pazienza il proprio respiro, accoglierlo in silenzio, conoscere ma non pensare. Meditare non significa vuoto ma capire il caos della nostra mente, la ristrettezza del nostro cuore, stare dentro noi stessi e connetterci con il mondo. In ogni momento, consapevolmente. Sapendo che nel dolore, ospite scomodo, irruento e tempestoso, c’è la soluzione al dolore.
Francis Halle, Ci vuole un albero per salvare la città, Ponte alle Grazie, 2018, 115 p.
Il più grande botanico francese e uno dei maggiori esperti di foreste primarie ci guida nel comprendere non esista tecnologia più complessa e perfetta di un albero, che, da solo, può salvare una città. Esso, infatti, rinfresca le estati con la sua ombra, aumenta l’umidità dell’aria abbassando la temperatura, assorbe anidride carbonica e polveri sottili. Da qui la necessità di comprenderli, amarli, rispettarli, pensarli come amici, guardiani e cittadini del mondo.
Riccardo Bozzi, La foresta, illustrato da Violeta Lopiz e Valerio Vidali, Terre di mezzo, 2018
Un prezioso libro rilegato, con stampe a rilievo e doppia carta che lascia intravvedere le belle illustrazioni a colori nitidi e intensi. La storia è una metafora della vita (“all’inizio non è che un boschetto di giovani pini, generalmente privo di pericoli e piuttosto divertente da percorrere”), lo si comprende sfogliando le pagine dove si alternano squarci di bosco, occhi e volti che ricordano Munari. I giovani esploratori giocano tra palme e scimmie, man mano che la foresta misteriosa si infittisce, mentre si passa dalla luce al buio. E noi ci troviamo al centro.
Pascal Fauliot, Racconti dei saggi buddhisti, L’ippocampo, 2017, 237 p.
La tradizione orale delle gesta dei saggi buddhisti, raccolta in un prezioso volumetto rilegato in tela con bellissimi e delicati motivi iconografici incisi. Il potere delle parole, la natura di Buddha, i maestri. Su tutti, un insegnamento: Tutti i fenomeni scaturiscono dallo Spirito. In sostanza, non vi è alcuna dualità, alcuna distinzione fra il puro e l’impuro, il Vuoto e le forme, se stessi e gli altri. Tutti gli esseri sono soltanto gocce d’acqua dell’Oceano originario.
AA.VV., Fiabe faroesi, Iperborea, 2018, 153 p.
Un viaggio nella tradizione popolare delle isole Faroe, le isole verdi del Nord Atlantico, antiche fiabe venute dal freddo tramandate, trascritte nell’Ottocento e pubblicate per la prima volta in Italia. Eccoci allora immersi in storie di orchesse che catturano i bambini, di troll che rapiscono principesse, di folletti, streghe, demoni, orfani e incompresi. Avventure funambolesche che intrecciano humour, astuzia, sangue e poesia. E un po’ di tremore.
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Simonetta Sandri
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