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Confartigianato su promozione Spal e benefici alla città

Articolo pubblicato il 16 Maggio 2017, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da Organizzatori

A quattro giorni dalla promozione in serie A della Spal, dopo 49 anni, come associazione di categoria che esprime il mondo dell’impresa e della famiglia, vogliamo manifestare la nostra soddisfazione e il nostro ringraziamento alla famiglia Colombarini e a tutti i componenti della società, per l’impegno profuso, il sacrificio sostenuto per arrivare a un esito eccellente, a conferma che passione, capacità dei singoli, organizzazione e spirito di gruppo, possono trasformarsi in una opportunità sia per il risultato sportivo sia per la città. Che giustamente festeggia. Questa cavalcata ha portato il nome di Ferrara ai media nazionali, e per una volta in positivo, quindi non per il degrado o la criminalità. Non per antagonismi politici o per la difficile situazione economica del territorio, ma per l’importanza di una conquista. Con ricadute che saranno certamente positive anche per il turismo da tutti noi sempre invocato, che dallo sport può trarre ulteriore slancio. L’auspicio, ora, è che non solo il sostegno alla Spal continui, sia perché questo senso di appartenenza fa bene a tutti, sia perché si può accompagnare a prove positive su altri fronti. Pensiamo ad esempio alla ristrutturazione dello stadio, che potrebbe tradursi una riqualificazione del quartiere Gad, con coinvolgimento delle attività economiche e beneficio per gli esercenti che in questi anni hanno subito un danno. Oltre che per un mercato immobiliare che nella zona ha visto un deprezzamento importante. Il vantaggio potrebbe misurarsi in ripresa economica, miglioramento della qualità della vita, decoro e sicurezza della città. Atro fronte su cui tutti siamo attenti. Grazie alla Spal, Ferrara potrebbe davvero rifiorire. L’augurio è che questo entusiasmo, che ha ricordato a tutti la bellezza di essere ferraresi, perseveri.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani