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Confartigianato ‘premia’ azienda che compie 50 anni

Articolo pubblicato il 9 Luglio 2015, Scritto da CONFARTIGIANATO

Tempo di lettura: 2 minuti


da: Ufficio Stampa&Comunicazione di Camilla Ghedini

«Anche per noi la longevità della Issa rappresenta una grande soddisfazione perché esprime appieno la nostra vocazione. Affonda le proprie origini nel passato guardando al futuro. Ha mantenuto una tradizione famigliare pur sapendosi innovare e tenendo il passo di un mercato in continuo cambiamento».Così Giuseppe Vancini, segretario generale della Confartigianato, e Riccardo Mantovani, responsabile sindacale, commentano i 50 anni della Issa Autogru, fondata dai fratelli Luigi e Nesauro Guidoboni nel 1965 e oggi gestita dai figli Maurizio, Michele, Maurizia, Maria.
Una decina di dipendenti, un’area di 7mila metri quadrati in via Paganini e la terza generazione inserita con la ‘gavetta’.
«Perché – commenta Michele – devono imparare come funziona l’azienda, dalle questioni tecniche a quelle amministrative». Tutti motivi per cui festeggiare, domani (sabato), a partire dalle 11, con un Open Day in sede. «Un’occasione per accogliere in un clima di amicizia i clienti consolidati, quelli potenziali e i professionisti con cui collaboriamo», spiega.
E per ricevere, da parte di Vancini, una benemerenza. «Perché anche per Confartigianato – conferma il segretario generale – la loro solidità è motivo di orgoglio». Col noleggio di piattaforme e gru, l’azienda opera in tutto il Nord Italia nel campo della logistica e dell’edilizia – un suo mezzo è stato utilizzato per il restauro della facciata del Duomo – ed è l’unica realtà dello specifico comparto ad essere sopravvissuta, su territorio provinciale, alla ‘crisi’ degli ultimi dieci anni che ha visto la progressiva chiusura di zuccherifici, distillerie, fabbriche, nuovi complessi residenziali, un tempo il business.
«A quel punto – chiude Maurizio – abbiamo puntato sulle ristrutturazioni, investendo in mezzi idonei. Abbiamo rischiato ma si è rivelata la scelta giusta. E oggi siamo qui».

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani