Skip to main content

da: Ufficio Stampa&Comunicazione di Camilla Ghedini

«Anche per noi la longevità della Issa rappresenta una grande soddisfazione perché esprime appieno la nostra vocazione. Affonda le proprie origini nel passato guardando al futuro. Ha mantenuto una tradizione famigliare pur sapendosi innovare e tenendo il passo di un mercato in continuo cambiamento».Così Giuseppe Vancini, segretario generale della Confartigianato, e Riccardo Mantovani, responsabile sindacale, commentano i 50 anni della Issa Autogru, fondata dai fratelli Luigi e Nesauro Guidoboni nel 1965 e oggi gestita dai figli Maurizio, Michele, Maurizia, Maria.
Una decina di dipendenti, un’area di 7mila metri quadrati in via Paganini e la terza generazione inserita con la ‘gavetta’.
«Perché – commenta Michele – devono imparare come funziona l’azienda, dalle questioni tecniche a quelle amministrative». Tutti motivi per cui festeggiare, domani (sabato), a partire dalle 11, con un Open Day in sede. «Un’occasione per accogliere in un clima di amicizia i clienti consolidati, quelli potenziali e i professionisti con cui collaboriamo», spiega.
E per ricevere, da parte di Vancini, una benemerenza. «Perché anche per Confartigianato – conferma il segretario generale – la loro solidità è motivo di orgoglio». Col noleggio di piattaforme e gru, l’azienda opera in tutto il Nord Italia nel campo della logistica e dell’edilizia – un suo mezzo è stato utilizzato per il restauro della facciata del Duomo – ed è l’unica realtà dello specifico comparto ad essere sopravvissuta, su territorio provinciale, alla ‘crisi’ degli ultimi dieci anni che ha visto la progressiva chiusura di zuccherifici, distillerie, fabbriche, nuovi complessi residenziali, un tempo il business.
«A quel punto – chiude Maurizio – abbiamo puntato sulle ristrutturazioni, investendo in mezzi idonei. Abbiamo rischiato ma si è rivelata la scelta giusta. E oggi siamo qui».

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

tag:

CONFARTIGIANATO



Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it