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Da Confagricoltura Ferrara

“L’esondazione del fiume Enza nel Reggiano, avvenuta in più punti soprattutto tra i comuni di Brescello e Boretto, quella del torrente Parma, che è tracimato a Colorno ed il rischio di esondazione di altri importanti corsi d’acqua, come il Secchia nel Modenese ed il Reno, sono un ulteriore conferma che l’Emilia Romagna necessita di urgenti opere idrauliche”. Lo afferma il Presidente di Confagricoltura Ferrara Pier Carlo Scaramagli, che aggiunge “Migliaia di famiglie sono state evacuate e migliaia di ettari coltivati sono andati distrutti soprattutto nei comuni di Brescello e Boretto; sono bastate poche ore di maltempo per mettere in pericolo l’incolumità degli abitanti e creare danni gravissimi all’economia produttiva del territorio. Occorre porre grande attenzione sugli effetti del cambiamento climatico e riflettere sulle reali priorità e sulle urgenti politiche da adottare; troppo spesso misure poco lungimiranti, volte a soddisfare richieste pseudo-ambientaliste, hanno prevalso sulla realizzazione delle infrastrutture necessarie al territorio portando ad un drammatico immobilismo. Venendo al territorio ferrarese – prosegue il Presidente di Confagricoltura Ferrara – notoriamente ad alto rischio idraulico, oltre alla insufficiente disponibilità di risorse pubbliche destinate alle manutenzioni straordinarie ed alle nuove opere di cui il nostro sistema consortile avrebbe bisogno, occorre fare i conti con le ingentissime somme che il Consorzio di Bonifica ferrarese ha dovuto pagare e continua a pagare ad alcuni Comuni, relativamente al contenzioso giudiziario afferente all’imposizione ICI/IMU sulle idrovore, che condiziona in modo rilevantissimo le attività del Consorzio di Bonifica, penalizzando sia la sicurezza idraulica complessiva, che la tutela delle strutture e lo sviluppo delle attività in essere. Per le suddette ragioni – conclude Scaramagli – noi di Confagricoltura riteniamo che restituire alla sicurezza del territorio le importanti risorse derivanti dall’imposizione IMU su opere ed impianti di bonifica, costituisca un’occasione importante nonché una doverosa sinergia fra l’azione consortile e quella pubblica. Perché occorre mettere in sicurezza il nostro territorio dalle conseguenze di possibili eventi eccezionali, ed occorre farlo in fretta”.

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