Confagricoltura: Biotecnologie per combattere la siccità
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Da Ufficio stampa
La siccità si combatte anche con la ricerca e l’evoluzione scientifica
“Se la ricerca pubblica per il miglioramento genetico in agricoltura non fosse ferma da 20 anni, oggi non avremmo aziende con produzioni decimate dalla siccità”. Lo afferma il Presidente di Confagricoltura Ferrara Pier Carlo Scaramagli, che prosegue “il Consorzio di Bonifica ha fatto un lavoro eccezionale, mettendo in campo tutte le potenzialità del proprio sistema per alimentare i corsi d’acqua provinciali, ma gli stravolgimenti climatici in atto inducono a ritenere che anche per un territorio come quello ferrarese, costellato da fiumi e canali, sia assolutamente indispensabile dare impulso, a livello regionale, alla realizzazione di piani d’investimento per la creazione di invasi, da realizzare in idonei comprensori collinari, per trattenere l’acqua quando c’è, per poi rilasciarla quando occorre nei territori che ne abbisognano, nonché opere in Po (bacinizzazioni od altro) che consentano di derivare l’acqua per gravità, riducendo tra l’altro gli elevati costi dovuti alle derivazioni per sollevamento. Ma torno a dire, se non si fosse interrotta la ricerca sul miglioramento genetico, che ha rappresentato una attività costante sin dagli albori dell’agricoltura, oggi ci saremmo potuti trovare in una situazione molto meno grave, in particolare per quanto riguarda i seminativi, mais e soia specialmente. Nuove tecnologie di miglioramento genetico sono oggi disponibili, come la cisgenesi ed il genome editing, che possono portarci alla realizzazione di produzioni più resistenti alle fitopatie (il che significa meno ricorso ai prodotti chimici) ed ai cambiamenti climatici, necessitando quindi di una minore irrigazione. Questo significherebbe rendere ancora più sostenibile la nostra agricoltura ed ancor più sani i nostri prodotti, eliminando alla radice problemi come quello della piralide e delle aflatossine del mais. Per questo affermo – conclude il Presidente di Confagricoltura Ferrara – che in futuro avremo certamente bisogno di soluzioni che consentano di avere maggiore disponibilità di acqua e di adeguati strumenti d’irrigazione disponibili per tutti, ma anche di sementi che necessitino di minori interventi irrigui che portino nel contempo ad ottenere prodotti sempre più salubri, e questo risultato non può che venire dalla ricerca scientifica”.
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