Comunicato rifondazione comunista Ferrara contro atto prevaricatorio del segretario comunale della Lega
Da: Partito della Rifondazione Comunista di Ferrara
Rifondazione Comunista condanna l’ennesimo atto di prevaricazione messo in atto dal segretario comunale del Carroccio, Nicola Lodi nella notte tra 31 ottobre e 1 novembre. Il suo gesto volutamente provocatorio è stato inoltre immortalato in una videodiretta su facebook, a sfregio di qualsiasi rispetto istituzionale, lo stesso ha impropriamente utilizzato il pennone per le celebrazioni della Repubblica in piazza Trento Trieste, per far sventolare la bandiera della Lega; si tratta di un atto irregolare contro lo stato, ovvero vilipendio alla bandiera italiana.
Non si può liquidare come una goliardata della notte di Halloween tutto ciò, infatti non siamo dimentichi, delle bravate nella notte delle elezioni politiche del 4 marzo, delle barricate innalzate a Goro, delle modalità irregolari nel chiedere documenti a ragazzi migranti, né dei suoi successivi atti di dileggio sui social nei confronti di colei che ad esempio, ha reso pubblici i suoi atti illegali.
Le modalità da sceriffo, non sono bene accette in una Ferrara che non vuole divenire scenario da Far West e che soprattutto non dimentica i tempi bui di quella lunga notte del ’43, ricordata sia nel racconto di Bassani, sia nella trasposizione cinematografica di Florestano Vancini e proiettato all’aperto poco più di un mese fa, in centro città. Un eccidio il cui ricordo è impresso a imperitura memoria su un’iscrizione posta sul muretto del castello, a monito dell’assassinio di undici uomini inermi “caduti per la libertà” ad opera di un gruppo di fascisti.
Come Rifondazione Comunista riteniamo del tutto intollerabili atti di questo genere, soprattutto se messi in atto da uno di coloro che auspicano la guida della nostra città a seguito delle prossime elezioni amministrative, ancor più se esponenti di un partito, il cui leader ricopre la carica di Ministro degli Interni.
Probabilmente il segretario comunale leghista, si rifà alle affermazioni di fine anni novanta, dell’allora segretario Umberto Bossi, infatti lo stesso affermò durante un comizio, che lui con la bandiera italiana ci si sarebbe pulito il deretano…
Evidentemente ad ognuno i propri modelli culturali di riferimento…
“L’Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo. Essere laici, liberali, non significa nulla, quando manca quella forza morale che riesca a vincere la tentazione di essere partecipi a un mondo che apparentemente funziona, con le sue leggi allettanti e crudeli. Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole: occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione, direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società.” (Pier Paolo Pasolini)

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)