Alloggi Erp, nuovi fondi per ristrutturare alloggi e installare ascensori e montascale: la Regione stanzia altri 9,3 milioni di euro. Bonaccini-Gualmini: “Investimento importante, la buona amministrazione passa anche per l’autonomia di anziani e persone con disabilità”
Di fronte alle tante richieste arrivate, finanziata la riapertura del bando 2018 per riqualificare il patrimonio di edilizia residenziale pubblico. Dalla Giunta via libera al provvedimento rivolto ai Comuni proprietari degli alloggi, che potranno avvalersi dell’Acer per effettuare i lavori. Contributi fino all’80% dell’importo complessivo delle opere, anche di ristrutturazione, e 35 mila euro ad appartamento per rimuovere gli ostacoli alla mobilità. Scadenza il 24 settembre
Bologna – Un impegno subito rispettato, con la Regione che stanzia nuovi fondi – 9,3 milioni di euro – per la ristrutturazione di alloggi pubblici non utilizzati e l’installazione di ascensori e montascale . L’obiettivo indicato dalla Giunta diventa così realtà a poche settimane dall’approvazione della graduatoria finale del bando emanato nell’aprile scorso per riqualificare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, con la Regione Emilia-Romagna che destina altre risorseper l’autonomia e la vita sociale soprattuttodi anziani e persone con disabilità.
“E’ un investimento ingente quello che come Regione abbiamo appena approvato, che arriva a pochi mesi da quello precedente, di oltre 2 milioni di euro”, sottolineano il presidente Stefano Bonaccini e la vicepresidente con delega al Welfare, Elisabetta Gualmini. “Le tante richieste di intervento che ad oggi ci sono pervenute, dimostrano chiaramente quanto per le persone anziane e disabili sia importante conservare la propria autonomia, una vita sociale soddisfacente, la possibilità di continuare a vivere nell’abitazione di sempre. Eliminare quello che può essere d’intralcio- proseguono Bonaccini e Gualmini- e favorire invece la comodità in casa è parola d’ordine, tanto più che lavori come quelli che stiamo e andremo a finanziare si rivelano necessari per lo svolgimento delle attività più basilari, come può essere salire una scala per accedere alla propria casa o una porta troppo stretta per farci passare una carrozzina. Amministrare bene- chiude- significa anche questo”.
Parte della nuova dotazione finanziaria (2 milioni di euro) sarà destinata a finanziare le richieste ancora in graduatoria: 91 su un totale di150(59 gli interventi già finanziati).I restanti 7,3 milioni di euro serviranno a riaprire il bando, che scadrà così il prossimo 24 settembre,per accogliereulteriori domande.
A livello territoriale, le risorse destinate alla riapertura del bando saranno così suddivise: Bologna (2,4 milioni di euro); Modena (796.806 euro); Reggio Emilia (551.162 euro); Parma (809.827 euro); Piacenza (413.616 euro); Ferrara (874.827 euro); Ravenna (606.071 euro); Forlì-Cesena (576.242 euro); Rimini (269.473 euro).
Sempre a livello territoriale, lo stanziamento per finanziare le domande in graduatoria viene suddiviso nel seguente modo: Bologna (656.279 euro); Modena (218.595 euro); Reggio Emilia (151.205 euro); Parma (222.167 euro); Piacenza (113.471 euro); Ferrara (239.999 euro); Ravenna (166.269 euro); Forlì-Cesena (158.086 euro); Rimini (73.927 euro).
Il bando / Criteri e requisiti di accesso
Rispetto ad aprile, sono ora due le linee di intervento previste dal bando.
-Miglioramento dell’accessibilità negli alloggi (Tipologia A) – Vengono finanziate le installazioni di nuovi ascensori e montascale oppure sostituiti o resi più efficienti quelli già esistenti.Sarà possibile ottenere un finanziamento fino all’80% dell’importo complessivo dei lavori e il restante 20% è invece a carico dei Comuni.
-Miglioramento delle condizioni di fruizione e usabilità degli alloggi (Tipologia B) – Le risorsestanziate consentono di ottenere contributi fino a un massimo di35 mila euro per alloggio. Tra gli interventi ammissibili per il superamento degli ostacoli alla mobilità delle persone anziane o disabili nella propria abitazione o nel palazzo in cui vivono, la sostituzione di gradini con rampe o pavimentazioni scivolose, allargamento di corridoi e servizi, rimozione di dislivelli.
Erp, i primi edifici costruiti nel dopoguerra
In Emilia-Romagna gli edifici popolari sono 6.571, per un totale di oltre 59 mila appartamenti (59.449); l’età media dei fabbricati è di 45 anni e circa il 39% risale a prima del 1960, il 26% è stata costruita negli anni compresi tra il 1960 ed il 1980 e i rimanenti edifici (35% del totale) sono di epoca successiva.
In particolare, 1.257 fabbricati (per 8.230 alloggi) risalgono al dopoguerra, essendo stati costruiti negli anni tra il 1951 e il 1960, il decennio che ha visto lo sviluppo maggiore. Stabili, questi, che sono concentrati per lo più nelle province di Bologna (335) e Ferrara (258) e, a seguire, a Parma (140), Forlì – Cesena (130), Modena (114), Reggio Emilia (87), Ravenna (80), Piacenza (65) e Rimini (48). Minore, complessivamente, è l’età degli alloggi, ristrutturati in parte nel corso degli anni.
Sono invece oltre 15.000 gli alloggi di edilizia residenziale popolare costruiti tra il 1970 e il 1980: 5.570 sono ubicati nella provincia di Bologna, 1.808 a Modena, 1.758 a Ferrara; Parma ne conta 1.468, Reggio Emilia 1.053, Ravenna 976, Forlì-Cesena 964, Piacenza 719 e Rimini 698. /Ti.Ga.
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