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Le spiagge di Rimini si illuminano di notte, per garantire sicurezza a cittadini e turisti. Parte il programma ‘Luci sulla spiaggia’: luci, videosorveglianza, veicoli speciali per i pattugliamenti di Polizia, informazione. Bonaccini: “Siamo al fianco delle comunità, alla paura rispondiamo con ascolto, prevenzione e legalità”

Siglato da Regione e Comune di Rimini l’accordo di programma per rendere più sicuro l’arenile con azioni di prevenzione integrata. Investiti nel progetto 140mila euro, 90mila dalla Regione tra nuove attrezzature e attività culturali e di formazione

Bologna – Spiagge illuminate e più sicure di notte anche grazie al potenziamento dei sistemi di videosorveglianza e alla presenza di pattuglie delle forze dell’ordine attrezzate con veicoli speciali. E poi attività di informazione ai cittadini, per promuovere l’ascolto e la cultura del rispetto di genere. E formazione per il personale che, attraverso azioni di prevenzione, deve garantire la sicurezza di chi accede all’arenile.

Oltre all’accoglienza e al costante miglioramento delle strutture ricettive, in uno sforzo condiviso che vede insieme istituzioni, amministrazioni locali e operatori privati del settore, l’impegno è quello di rispondere alla domanda di sicurezza di residenti e turisti che affollano Rimini.

E’ quanto previsto nell’accordo di programma ‘Luci sulla spiaggia 2018’, approvato dalla Giunta regionale nell’ultima seduta e finanziato con 91mila euro, sui 140mila complessivi, intesa tra Regione e Comune di Rimini che punta a rendere più sicuro il litorale grazie ad azioni di prevenzione integrata, con anche quindi attività culturali e di formazione, aperte al personale delle Forze dell’ordine.

“L’attenzione alle comunità locali e ai territori è in testa alle nostre priorità- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- e anche in questo caso siamo a fianco del Comune e dei cittadini per ribadire la nostra volontà di fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità e competenze per contrastare ogni forma di violenza, abuso e criminalità. Qui a Rimini, in accordo col sindaco Gnassi, abbiamo voluto mettere in campo azioni in grado di rispondere al bisogno di sicurezza delle persone, perché vivere o visitare una città splendida come questa, e più in generale tutta l’Emilia-Romagna, deve continuare a essere un’esperienza bella ed emozionante”. “L’accordo- conclude Bonaccini- dimostra la nostra ferma determinazione a investire sulla prevenzione. Alla paura rispondiamo con ascolto, prevenzione e legalità, senza dimenticare il costante lavoro d’aiuto per chi, purtroppo, si trova ad averne bisogno che portiamo avanti con la Fondazione regionale vittime di reati, anche qui in collaborazione con i Comuni e i territori”.

“La sfida della sicurezza- sottolinea il sindaco, Andrea Gnassi- la si vince quando le nostre città sono belle, piene di gente, fruibili in ogni angolo, senza zone proibite, lasciate nel degrado. La sfida della sicurezza si vince con una visione positiva. Sono necessari i controlli, la sorveglianza ma è altrettanta necessaria la riappropriazione degli spazi da parte della comunità. Con questo progetto, e grazie al concreto sostegno della Regione, Rimini mette un altro mattone nel suo processo di cambiamento urbano, teso a rischiarare sempre più, sia metaforicamente che materialmente, i luoghi per farvi venire persone, in modo che possano essere vissuti in tranquillità e senza alcun timore. Noi, la Regione, Rimini, vogliamo vincere questa sfida, con la fiducia”.

“Luci sulla spiaggia”: dai veicoli Atv, alla videosorveglianza, e poi informazione e formazione
L’accordo di programma prevede l’illuminazione dei tratti di spiaggia libera di Rimini, che oggi non sono illuminati, con l’obiettivo di rendere sicuro l’intero arenile della città.
Allo stesso tempo sarà rafforzato l’impianto di videosorveglianza e saranno acquistati gli Atv (All terrain veichles), veicoli adatti al pattugliamento notturno della spiaggia da parte della Polizia di Stato riminese. Questi mezzi, in grado di affrontare terreni sabbiosi e bagnati, potranno essere impiegati sia nelle attività preventive che repressive per interventi rapidi.

Inoltre, saranno promosse anche attività culturali, quali incontri e dibattiti aperti ai cittadini, su temi relativi alla violenza di genere e corsi formativi aperti al personale delle Forze dell’ordine, con l’obiettivo di fornire elementi maggiori di conoscenza per la gestione preventiva di reati specifici.

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