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Da Agenzia Stampa Regione Emilia Romagna

Data 16/05/2018

Salute. Insufficienza renale cronica, l’Emilia-Romagna punta sulla prevenzione. Obiettivo: coinvolgere sempre più persone e rallentare la progressione della malattia. La Regione rafforza il ‘Pirp’. Venturi: “Un progetto molto importante, che funziona grazie alla collaborazione stretta tra medici e pazienti. La sfida di oggi: accessi sempre più precoci ai percorsi di presa in carico”

In regione ogni anno giungono alla dialisi o al trapianto tra i 700 e gli 800 pazienti. Dal 2005 inserite nel percorso “Prevenzione insufficienza renale progressiva” più di 26.000 persone con malattia renale cronica, sottoposte a oltre 78.000 visite. Ritardati così i nuovi ingressi in dialisi. La Regione investe ogni anno 250mila euro

Bologna – Ogni anno, in Emilia-Romagna, arrivano alla fase terminale dell’insufficienza renale cronica,quindi alla dialisi o al trapianto, tra i 700 e gli 800 pazienti. Ridurre la velocità di progressione della malattia e l’entità delle complicazioni collegate, a partire da quelle cardiovascolari, è l’obiettivo principale del progetto Pirp (Prevenzione insufficienza renale progressiva), che coinvolge tutte le strutture nefrologiche del Servizio sanitario regionale. Dal 2005 ad oggi sono già stati inseriti in questo percorso più di 26.000 pazienti, sottoposti complessivamente a oltre 78.000 visite: ciò ha permesso di controllare l’incidenza di nuovi ingressi in dialisi.

Ora la Regione ha deciso di rafforzare la rete dei professionisti e dei centri coinvolti nella gestione dell’insufficienza renale, promuovendo l’accesso sempre più precoce al percorso per un numero sempre maggiore di pazienti e garantendo, attraverso la “presa in carico”, una continuità assistenziale appropriata, efficace ed efficiente in regime ambulatoriale. In quest’ottica la delibera approvata dalla Giunta prevede anche l’istituzione di un Comitato tecnico scientifico, composto da professionisti nefrologi, che dovrà formulare proposte per l’ulteriore sviluppo del percorso Pirp.

“Si tratta di un progetto molto importante per la presa in carico del paziente, a cui ogni anno destiniamo 250mila euro- sottolinea Sergio Venturi, assessore regionale alle Politiche per la salute-. Per farlo funzionare al meglio è necessario che vi sia la collaborazione di tutti: i pazienti con malattia renale, i loro medici di medicina generale e tutti i medici che, a vario titolo, vengono in contatto con i malati. Da parte nostra- prosegue Venturi- vogliamo giungere a una sempre maggiore strutturazione del Pirp per migliorare ulteriormente il percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale del Servizio sanitario regionale. Un percorso fondamentale- chiude l’assessore- per prevenire l’insorgenza dell’insufficienza renale e controllare l’insufficienza renale cronica”.

Il progetto
Gli obiettivi di “consolidamento” del Pirp saranno raggiunti mediante un intervento formativo e una rivalutazione e potenziamento della rete dei servizi. L’attività formativa è rivolta soprattutto ai medici di medicina generale per il riconoscimento corretto e tempestivo della popolazione a rischio, e per l’implementazione delle varie strategie (cambiamento dello stile di vita, correzione dei fattori di rischio) e delle terapie che si sono dimostrate efficaci nel ridurre lo sviluppo e l’evoluzione della malattia renale cronica. Continueranno ad essere organizzati seminari per evidenziare tutti gli aspetti della patologia e i fattori coinvolti nella progressione delle nefropatie.

Il potenziamento della rete ha previsto l’apertura di ambulatori espressamente dedicati alla cura e alla gestione dell’insufficienza renale progressiva da parte delle Unità operative di Nefrologia. Si tratta dei cosiddetti “Ambulatori Pirp”, hanno un accesso diretto tramite il Cup e svolgono diversi compiti: corretto inquadramento del paziente, valutazione del grado di insufficienza renale, programmazione di indagini di completamento o ricovero specialistico, stima del ritmo di progressione della nefropatia.

Elemento fondamentale del progetto è la “co-gestione” tra medico di medicina generale e lo specialista nefrologo, del paziente con malattia renale cronica. La co-gestione verrà ulteriormente facilitata attraverso l’utilizzo di un sito Internet dedicato e dall’istituzione di una casella e-mail che permetterà ai medici di medicina generale di avere un continuo punto di riferimento nell’équipe nefrologica. Il paziente, inoltre, già sin d’ora viene seguito con una cartella clinica informatizzata (Registro Pirp) che viaggia via web e permette la raccolta in formato elettronico di dati clinici e di laboratorio. Ciò facilita l’individuazione dell’andamento della malattia nel singolo e permette di minimizzarne i fattori di progressione e di complicanze, in particolare quelle cardiovascolari. /CV

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