Un’intesa tra Regione e Ministeri per combattere le “false cooperative”
La novità è stata presentata oggi al tavolo sul settore carni costituito dopo la vicenda Castelfrigo. Gli assessori regionali Costi e Mezzetti: “Continuiamo a dotarci di strumenti sempre più efficaci per contrastare i fenomeni di illegalità che inquinano il nostro sistema economico”
Bologna – Un protocollo d’intesa sviluppato fra Regione Emilia-Romagna, Ministero del Lavoro e Ministero dello Sviluppo economico, per contrastare con sempre maggior efficacia il fenomeno delle false cooperative, emerso con particolare rilievo nella vicenda della Castelfrigo e del settore carni più in generale.
La novità è stata presentata oggi, alla presenza degli assessori regionali alle Attività produttive, Palma Costi, e delle Politiche per la legalità, Massimo Mezzetti, rappresentanti dei due dicasteri, alle parti sociali ed economiche, Provincia di Modena e Comune di Castelnuovo Rangone, coinvolgendo nel lavoro il gruppo costituito a suo tempo per affrontare i temi legati al settore delle carni.
Con il Protocollo di intesa, una cui bozza è già oggetto di un confronto avviato fra Regione e Ministeri, le parti pubbliche intendono favorire la definizione degli ambiti di azione e di collaborazione relativi al potenziamento e alla maggiore efficacia dei sistemi di controllo sulle attività svolte dalle cosiddette false cooperative o srl semplificate, attraverso lo scambio di metodologie di analisi del fenomeno, di dati ed elaborazioni.
“Con questa proposta– hanno dichiarato gli assessori Costi e Mezzetti-, prosegue il nostro impegno finalizzato a dotarci di strumenti sempre più efficaci ed efficienti per contrastare i fenomeni di illegalità che possono inquinare il nostro sistema economico e introdurre scorrette relazioni contrattuali”.
“Per farlo- hanno aggiunto- vogliamo creare maggiori sinergie fra i soggetti pubblici coinvolti, per facilitare le azioni di controllo e repressione ma allo stesso tempo dovremo favorire un sistema di azioni e comportamenti che veda coinvolte le parti datoriali e sindacali, per ampliare la prevenzione e ostacolare la diffusione di pratiche concorrenziali pericolose ed illegali”.
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