L’assessore regionale Patrizio Bianchi nominato vicepresidente della Commissione intermediterranea (Cim) della Conferenza delle Regioni periferiche e marittime
La decisione presa oggi a Patrasso, dove è in corso l’assemblea generale della Cim. “Come Regione, metteremo a disposizione tutte le competenze e le infrastrutture di ricerca su cui stiamo investendo, a partire dai big data”
Bologna – L’assessore Patrizio Bianchi è da oggi vicepresidente della Commissione intermediterranea (Cim) della Conferenza delle Regioni periferiche e marittime, che riunisce 160 Regioni di 28 Stati. La decisione è stata presa a Patrasso, in Grecia, dove è in corso l’assemblea generale della Cim.
“É un onore svolgere questo ruolo in una fase particolarmente importante per l’Europa e per il Mediterraneo- sottolinea l’assessore regionale al Coordinamento alle politiche europee allo Sviluppo -. Il Mediterraneo ha bisogno dell’Europa, ma anche l’Europa ha necessità di un Mediterraneo forte e integrato, che investa sulle competenze delle persone e sull’innovazione. Come Regione Emilia-Romagna- aggiunge Patrizio Bianchi- intendiamo mettere a disposizione tutte le competenze e le infrastrutture di ricerca su cui stiamo investendo, in particolare nell’ambito dei big data, per garantite uno sviluppo coeso e solidale a tutti i territori”.
La Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime d’Europa riunisce 160 Regioni europee appartenenti a 28 Stati, membri e non dell’Unione europea. In rappresentanza di circa 200 milioni di abitanti, opera per favorire uno sviluppo più equilibrato del territorio comunitario. La quasi totalità delle Regioni della Crpm fanno parte dell’area costiera europea. Da questa posizione geografica traggono numerosi benefici: facilità negli scambi con il resto del mondo, particolarità dei siti, buona qualità della vita, presenza di importanti risorse marine. Ma si tratta di aree in cui sono presenti anche alcuni svantaggi, come la distanza dai centri economici e decisionali e la carenza di infrastrutture.
La Crpm, in qualità di interlocutore dei Governi nazionali e delle Istituzioni comunitarie, dal 1973 svolge la propria attività affinché le esigenze e gli interessi delle Regioni che ne fanno parte siano presi in considerazione in tutte le politiche a forte impatto territoriale: regionale e marittima, sviluppo sostenibile, trasporti e pianificazione territoriale, pesca e ambiente, agricoltura e sviluppo rurale, ricerca e innovazione, energia e cambiamenti climatici, immigrazione, turismo.
La Commissione intermediterranea è stata creata in Andalucia nel 1990 allo scopo di esprimere gli interessi comuni delle Regioni mediterranee nei principali negoziati europei. La sua missione si è progressivamente allargata alle problematiche dell’insieme delle Regioni del bacino del Mediterraneo. Regioni che si riconoscono come appartenenti ad un’unica entità geopolitica e la cui vocazione è essere tramite di pace, stabilità e sviluppo fra i tre continenti (Europa, Africa ed Asia).
L’assemblea generale di oggi ha votato una dichiarazione congiunta con cui la Commissione intermediterranea si impegna a portare un contributo ai dibattiti sul futuro dell’Unione europea, sulla coesione e la cooperazione a livello di bacino marittimo. La dichiarazione include riflessioni su strategie e iniziative emergenti, migrazione, clima, efficienza energetica, big data, trasporti e accessibilità.
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