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“Rivedere i tagli al bilancio della politica agricola comune e difendere il ruolo delle Regioni in Europa”. Gli organismi europei delle Regioni per ortofrutta e prodotti di origine Areflh e Arepo, insieme a Bruxelles per ribadire il no ai tagli

L’assessore regionale e presidente Areflh, Caselli: “Importante rafforzare il ruolo dei territori e salvaguardare il bilancio agricolo se vogliamo rispondere alle sfide del futuro attraverso un’agricoltura sostenibile e di qualità”. Nel documento, votato all’unanimità, richiesta alla Commissione Ue la modifica della proposta legislativa sulla futura Pac

Bologna – Garantire un bilancio agricolo adeguato e salvaguardare il ruolo chiave delle Regioni europee nella definizione e attuazione della Pac (la Politica agricola comune dell’Ue), soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo rurale.
Sono le due richieste che arrivano dall’Areflh (l’Assemblea delle Regioni europee dei prodotti ortofrutticoli) che ha organizzato oggi una riunione a Bruxellesdel suo Collegio delle Regioni, cui hanno partecipato anche rappresentanti dell’Arepo (l’Associazione delle Regioni europee per i prodotti di origine). Richieste che sono state messe nero su bianco in un documento votato all’unanimità dai due organismi al termine della Assemblea che ha visto una numerosa partecipazione, segno dell’interesse e della rilevanza del tema e dell’importanza di muoversi in rete tra Regioni europee. L’obiettivo è definire una posizione comune sulle proposte legislative della Commissione europea sul futuro della Pac post 2020 e il quadro finanziario pluriennale (Qfp) per il periodo 2021-2027.

In particolare, spiega l’assessore regionale all’Agricoltura e presidente di Areflh, Simona Caselli, “chiediamo che la proposta per la nuova Pac sia rivista a partire dalla necessità che il suo bilancio non venga ridotto se vogliamo rispondere alle sfide del futuro attraverso un’agricoltura sostenibile e di qualità, in grado di garantire la sicurezza alimentare per i consumatori e un reddito adeguato per gli agricoltori. Infine- conclude Caselli- è importante mantenere e rafforzare le regole dell’Ocm (organizzazione comune di mercato) relative all’ortofrutta”.

Dall’Areflh arriva anche la richiesta che sia difeso il ruolo delle Regioni valorizzando il patrimonio di esperienze gestionali maturato in questi anni in molte realtà locali e che il principio di sussidiarietà non sia applicato solo a livello degli Stati membri, ma considerando anche il livello di governo che è meglio in grado di attuare con successo le politiche comunitarie.

“Le Regioni- afferma Areflh- hanno spesso dimostrato di possedere una forza trainante e innovativa e un’attenzione alle specificità territoriali che non vanno disperse”.

Areflh

È la rete europea che riunisce le principali Regioni e le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli. Attualmente è composta da 18 Regioni europee di 5 Paesi: Francia, Spagna, Italia, Belgio e Grecia. Sono invece 22 le associazioni di organizzazioni dei produttori ortofrutticoli che ne fanno parte.

Il Collegio delle Regioni è uno dei due organi che compongono l’assemblea di Areflh (l’altro è il collegio dei produttori).

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