Comunicato della Rsu dell’ateneo di Ferrara e delle organizzazioni sindacali provinciali FLC CGIL , CISL FSUR, UIL RUA
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Da: La RSU dell’Università degli Studi di Ferrara, Le Organizzazioni Sindacali Provinciali FLC CGIL, CISL Fsur, UIL RUA
COMUNICATO DELLA RSU DELL’ATENEO DI FERRARA E DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI PROVINCIALI FLC CGIL , CISL FSUR, UIL RUA IN MERITO ALLA SITUAZIONE RELATIVA AL PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO E ALLE MODIFICHE DI STATUTO PRE-ELEZIONI DEL PROSSIMO RETTORE – PERIODO 2021-2027
In questi giorni avrete visto gli interventi sui quotidiani locali in merito alle azioni del rettore per quanto riguarda il futuro del nostro Ateneo.
Numerosi i problemi che affliggono il personale che ad oggi impattano sul rapporto di fiducia, di rispetto reciproco e sull’efficienza della macchina universitaria:
CONTRATTAZIONE
Da quattro mesi (settembre 2020), la RSU e le Organizzazioni Sindacali Provinciali di FLC CGIL, CISL Fsur e UIL RUA, hanno chiesto a più riprese di essere convocati dalla Amministrazione di UNIFE, ma alla data odierna non possiamo fare altro che prendere atto della mancata volontà di incontro imputabile alla sola parte pubblica. Per quale motivo è stato interrotto il dialogo con le rappresentanze dei lavoratori?
Di seguito le questioni rilevanti ancora non gestite adeguatamente:
1) contratto integrativo – prima della pausa estiva eravamo quasi in dirittura di arrivo e pensavamo di poter chiudere a settembre/ottobre; volevamo chiedere, se si fosse dovuto contrattare più a lungo, di distribuire quantomeno l’ammontare dell’IMA versata per il 2019 e parte dell’indennità di posizione organizzativa. A distanza di mesi dall’ultima seduta di contrattazione, abbiamo sollecitato un incontro che ci è stato negato, almeno fino al prossimo gennaio 2021, per mancanza di tempo da parte della delegazione amministrativa;
2) Lavoro agile post-emergenza covid-19 – il tavolo di lavoro e le RSU hanno lavorato assiduamente arrivando a proporre un testo di accordo entro i termini di urgenza chiesti dall’amministrazione; ad oggi, tuttavia, non si è ancora arrivati ad avere un documento definitivo;
3) Svilimento delle professionalità – con insistenza, e motivazioni alla mano, abbiamo cercato di difendere la professionalità di tutto il personale Tecnico Amministrativo, ma l’amministrazione continua a spostare il personale su posizioni diverse a prescindere dalle competenze acquisite, ad aprire uffici e ripartizioni più o meno fantasma, ‘azzoppando’ realtà fondamentali per una qualsiasi università che ha come mission la valorizzazione e la condivisione della conoscenza;
4) Programmazione di assunzione di nuovo personale tecnico amministrativo – impossibile riuscire a seguire la programmazione caotica fatta dall’amministrazione in questi anni, anche a seguito della pesante decurtazione del personale dovuto a pensionamenti, trasferimenti e, purtroppo, anche decessi. Da 520 unità di personale tecnico amministrativo (tale era il numero di unità di personale in forza lavorativa ad UNIFE all’inizio del mandato del Rettore Giorgio Zauli), negli ultimi 4 anni abbiamo perso 60 unità (se poi consideriamo le unità di personale TA che in realtà svolgono ruoli di docenza, il saldo negativo si avvicina alle 100 unità in meno). Ricordiamo che gli studenti iscritti sono passati da 15.000 a 22.000 in sei anni, e se pur contando su l’aumento del personale docente e ricercatore (giustissimo, peraltro), i carichi di lavoro hanno impattato negativamente su lavoratori e su studenti.
MODIFICHE STATUTO
5) Consiglio del Personale Tecnico Amministrativo (CPTA) – dall’insediamento del Rettore quest’organo, che si fonda sulla partecipazione propositiva del Personale tecnico amministrativo nella vita dell’Ateneo, è stato progressivamente depotenziato fino a renderlo, di fatto, un organo utile solo a prendere atto di decisioni già prese;
6) Votazione per la carica di Rettore – Dopo che questa stessa amministrazione aveva esteso la possibilità di votazione per la carica di Rettore a tutto il personale tecnico-amministrativo ed aver deciso la sua ponderazione in Senato Accademico, oggi, unilateralmente, decide che il peso ponderale riservato al Personale tecnico amministrativo nel voto del rettore debba passare da 0,2 a 0,1, proponendo in Senato Accademico la conseguente variazione statutaria;
7) Diritto di voto negato ai precari (assegnisti di ricerca, dottorandi e specializzandi) – queste figure professionali rappresentano una grande parte del capitale umano dell’università ed è fondamentale che partecipino al destino dell’Ateneo;
8) Elezione Presidente CdA – non più nomina automatica del rettore. Sembra quantomeno strano che il rettore, massimo organo dell’ateneo, non sia il presidente del secondo organo dell’ateneo stesso, quello che detiene il potere economico-finanziario e di indirizzo politico.
L’operato dell’amministrazione è stato, in questi cinque anni, poco rispettoso del Personale tecnico amministrativo, all’insegna della tutela di interessi individualistici a discapito del benessere della collettività; non è servito in alcun modo l’ascolto iniziale promosso dal Pro-Rettore, anzi sono state create false speranze ed è stata coltivata nel personale l’illusione di poter incidere sostanzialmente nella riuscita degli obiettivi strategici dell’Ateneo, nonché di veder finalmente riconosciuta la propria professionalità.
Non una bella eredità quella che ci verrà lasciata, con la consapevolezza che oggi siamo considerati semplicemente numeri che devono “produrre”, impegnando anche le proprie risorse personali durante l’emergenza COVID, senza mai ricevere alcun riconoscimento.
Come RSU e come Organizzazioni Sindacali Provinciali esigiamo semplicemente quanto dovuto per contratto e il rispetto della dignità e della rappresentatività di tutto il personale tecnico-amministrativo.
Per far fronte a tutto questo, la RSU e le Organizzazioni Sindacali Provinciali hanno portato avanti un’azione congiunta con l’intenzione di contrattare con l’amministrazione le condizioni di lavoro migliori per tutti i lavoratori di Unife e per la sicurezza in quel luogo di lavoro.
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