Comacchio: illustrati i progetti “Cibo salvato, cibo mangiato” e “Di casa in casa”
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da: ufficio stampa Comune di Comacchio
Nel 2014 è stato avviato, in forma sperimentale, il progetto “Cibo salvato, cibo mangiato” (meglio conosciuto come progetto del “buon samaritano”). L’Amministrazione Comunale, sulla scorta dei risultati positivi sinora conseguiti, ha ritenuto opportuno rinnovare il protocollo di intesa con alcune associazioni no profit presenti sul territorio, al fine di dare continuità al progetto. “La crisi economica non accenna a placarsi – spiega il sindaco Marco Fabbri – accentuando i disagi ai quali sono soggette sempre più famiglie, che vivono in condizioni di indigenza.” Grazie dunque all’intesa con le associazioni “In cammino verso Maria”, le Cooperative sociali “Girogirotondo” e “Work & Service” e “Camst”, quest’ultima in qualità di gestore del servizio di refezione scolastica, verranno ridistribuiti alle famiglie in difficoltà i pasti non somministrati nei refettori scolastici delle scuole primarie di Comacchio, Porto Garibaldi e San Giuseppe. “L’obiettivo che ci siamo prefissati con questo progetto – spiega il Sindaco – è la solidarietà sociale e la lotta contro gli sprechi mediante la distribuzione dei pasti non consumati all’interno delle mense scolastiche.” “La forza di questo progetto è la rete che si è creata tra i vari soggetti ,-aggiunge l’Assessore alla Pubblica Istruzione Alice Carli-. L’assessorato che presiedo è stato il promotore dell’iniziativa, avviata in modo sperimentale nell’anno 2014, con il coinvolgimento di tutti gli attori del percorso, attraverso l’attivazione di tavoli di confronto, in cui il Comune ha assunto il ruolo di coordinatore. La Camst fornisce un prezioso supporto tecnico attraverso il proprio personale – prosegue l’Assessore -, che sporziona i pasti e li mantiene a temperatura adeguata, mentre e le associazioni di volontariato, alle quali va un sentito ringraziamento, svolgono un importante e prezioso lavoro di volontariato.” Nelle giornate di apertura della mensa infatti i volontari delle associazioni si recano nei refettori scolastici, prelevano i pasti e li ridistribuiscono alle famiglie bisognose, in base alle segnalazioni fornite dai Servizi Sociali del Comune. Tutte le operazioni avvengono in sicurezza rispettando le norme igienico-sanitarie, fornite dai competenti servizi dell’AUSL. Sono circa una decina le famiglie alle quali quotidianamente viene fornito questo supporto. Oltre al progetto del Buon Samaritano, grazie alla CAMST si riesce a fornire gratuitamente una quindicina di pasti gratuiti ai bambini che frequentano le scuole, le cui famiglie si trovano temporaneamente in difficoltà e non possono sostenere il costo del pasto. “L’Amministrazione Comunale è particolarmente attenta a cogliere i bisogni dei cittadini, specie quelli più deboli e in situazione di fragilità fornendo servizi – sottolinea il Sindaco Marco Fabbri – anche nell’ambito della raccolta e ridistribuzione di indumenti, attrezzature e materiali per l’infanzia (come ad esempio carozzine, passeggini, seggioloni, fasciaoti, ecc.), in forza del progetto Di casa in casa.” Gli interessati possono rivolgersi presso il Centro per le famiglie “La libellula” in Via Buonafede 12 (Palazzo Patrignani), tutti i martedì pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18.
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