Da: Ufficio Stampa Comune di Comacchio
Domenica 16 agosto, alle ore 21.15 presso l’Arena di Palazzo Bellini a Comacchio, per la XX edizione di Emilia Romagna Festival, Danilo Rea si esibirà in Omaggio a De André: un concerto in cui il grande pianista italiano interpreta, secondo il proprio stile, alcuni dei brani più belli del cantautore genovese.
Danilo Rea, audace improvvisatore dalla spiccata sensibilità melodica, incontra il grande cantautore genovese eseguendo un repertorio denso di rimandi e di sonorità profondamente evocative.
La toccante rilettura jazz sfiorerà alcuni dei brani più celebri del grande Faber, quali “Bocca di Rosa”, “Caro Amore” e “La Canzone di Marinella”.
Brani, questi, che sono ormai entrati nella tradizione musicale del nostro Paese, dove il nome di Fabrizio De André non ha certo bisogno di presentazioni per riuscire a evocare, oltre ad atmosfere uniche, la memoria delle parole di fuoco che molti considerano poesia. Parole che, con la rilettura di Danilo Rea, lasceranno il posto alle melodie, ugualmente sofisticate, anche se forse meno considerate, arricchite in questo caso anche dagli arrangiamenti. Il progetto è ormai una pietra miliare della vita artistica di Rea, e in quasi dieci anni ha percorso migliaia di chilometri, seducendo platee italiane e europee.
In questi anni le trame del racconto musicale si sono rinforzate, equilibrando i pezzi che compongono il concerto per piano solo, affinandone ogni passaggio. Danilo Rea, romano di cultura, proprio alla sua infanzia a Roma deve il suo stile inconfondibile, nato dall’incanto provato per i vecchi vinili di Modugno tra le pareti di casa sua, dove suonare il piano era un gioco e la musica era un sogno. Studi classici, rock e pop hanno influenzato la sua formazione, convergendo sulla punta delle sue dita attraverso il jazz, la sua vera passione, che riesce a unire la genialità dell’improvvisazione a quella sensibilità melodica che continua a riecheggiare dalla sua infanzia.
Rea ha lavorato con Mina, Gino Paoli, Claudio Baglioni, Pino Daniele, Domenico Modugno, Chet Baker, Steve Grossman, Aldo Romano, Luis Bacalov; ma ciò che lo ha resto davvero celebre sono i suoi concerti di piano solo che, spaziando in qualsiasi repertorio, sono stati capaci di conquistare platee come l’Auditorium del Parco della Musica a Roma e il Guggenheim Museum a New York, oltre alle grandi sale di concerto in Europa, Stati Uniti, Sud America e Cina.
In caso di maltempo: sala polivalente “san pietro”, via agatopisto 7
E’ vivamente consigliata la prenotazione a ERF 0542 25747 a partire dal 9 luglio. È possibile prenotare un massimo di due posti per persona in considerazione delle platee ridotte nel rispetto del distanziamento sociale. PROGRAMMA Musiche di Fabrizio De André CURRICULUM ARTISTA Nato a Vicenza quasi per caso, Danilo Rea è romano, ma non d’adozione. È romano perché la sua storia in musica nasce a Roma, tra le pareti di casa sua, dove l’incanto per i vecchi vinili di Modugno è più forte, già da piccolissimo, di qualsiasi divertimento: il vero gioco è suonare il piano, il vero incanto è la musica, il vero sogno è la melodia, il vero abbandono è nell’armonia. E la passione diventa studio al Conservatorio di Santa Cecilia, dove si diploma in pianoforte con il massimo dei voti e dove attualmente insegna nella cattedra di jazz. Studi classici, rock e pop influenzano la sua formazione e convergono attraverso il jazz, la sua vera passione, in uno stile inconfondibile e unico composto di due ingredienti fondamentali: melodia e improvvisazione. Appena maggiorenne esordisce con lo storico Trio di Roma con Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto; parallelamente accompagna come pianista i più importanti cantautori italiani: Mina lo vuole prima ancora di Gino Paoli, ed entrambi gli restano fedeli negli anni, fino a oggi.
Intanto collabora con Claudio Baglioni, Pino Daniele, Domenico Modugno, Fiorella Mannoia, Riccardo Cocciante, Renato Zero, Gianni Morandi e Adriano Celentano. Il suo talento lo porta ben presto ad affermarsi anche sulla scena internazionale e a suonare al fianco dei più grandi nomi del jazz come Chet Baker, Lee Konitz, Steve Grossman, Bob Berg, Phil Woods, Michael Brecker, Tony Oxley, Joe Lovano, Gato Barbieri, Aldo Romano, Brad Mehldau, Danilo Pérez, Michel Camilo, Luis Bacalov. Nel 1997, con Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra, fonda “Doctor 3”, il trio che per tre anni riceve il premio della critica come miglior gruppo jazz, e che per più di dieci anni lo porta a calcare i più importanti palcoscenici italiani e all’estero con esibizioni in Europa, Stati Uniti, Sudamerica e Cina. A partire dal 2000 Danilo Rea trova nella dimensione in piano solo il momento ideale per dare forma al proprio universo espressivo e al suo talento naturale per l’improvvisazione: le idee che convergono nelle performance sono delle più varie, dai capisaldi del jazz, passando per le canzoni italiane, fino alle arie d’opera. Il suo primo lavoro da solista è “Lost in Europe” (2000) composto durante un tour in Europa; nel 2003 pubblica “Lirico”, in cui miscela lirica e jazz improvvisando sui temi operistici. L’intenso rapporto con la musica classicalo porta ad aprire il Festival di musica lirica internazionale “Festival del bel canto” con il concerto “Belcanto Improvisations”. Seguono “Solo” (2006) e “Introverso” (2008), album in cui Rea si cimenta con composizioni inedite di piano solo, fino ad arrivare al pluripremiato “A Tribute to Fabrizio de André”, inciso per la prestigiosa etichetta tedesca ACT nel 2010.
Ma sono i suoi concerti di piano solo, con le improvvisazioni che spaziano su qualsiasi repertorio, a conquistare le platee di tutto il mondo: oltre a essere il primo jazzista ad avere un concerto di piano solo alla sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica (nel 2003), nel 2006 è protagonista di un memorabile concerto al Guggenheim Museum di New York. Successivamente, con “Concerto per Peggy”, in occasione del 60° anniversario della Collezione Peggy Guggenheim a Venezia, rende omaggio a Peggy Guggenheim con un recital pianistico che celebra la musica classica americana della prima metà del secolo scorso. Nel 2009 si esibisce al Teatro la Fenice di Venezia e chiude la 68° stagione della Camerata Musicale Barese con un concerto al Teatro Petruzzelli.
Tra le sue collaborazioni più recenti, i lavori con Gino Paoli: già compagni di avventura nel progetto “Un incontro in Jazz”, il sodalizio artistico prosegue con l’album e il progetto live “Due come noi che…” (2012) e “Napoli con Amore” (2013). Nel 2014 Danilo firma le musiche per il film “Quando c’era Berlinguer” e nel 2015 quelle per “I bambini sanno”, entrambi per la regia di Walter Veltroni; nell’estate dello stesso anno viene presentato in anteprima mondiale a Umbria Jazz “…IN BACH?”, il progetto live a quattro mani con Ramin Bahrami, omaggio all’imponente eredità musicale di J.S. Bach. Il 16 ottobre 2015 esce “Something in our way” (Warner Music Italy), nuovo disco in piano solo ispirato all’indimenticabile repertorio dei Beatles e dei Rolling Stones. Dal 27 aprile all’8 maggio 2016, attraverso il tour di Umbria Jazz in Cina 2016, i suoi concerti in piano solo toccano prestigiose venue ed importanti teatri nelle città di Pechino, Shangai, Qingdao e Canton. Il 3 Novembre 2016 gli viene consegnato il prestigioso Premio Vittorio De Sica per la Musica, riconoscimento che viene conferito a personalità di rilievo nel campo del cinema e delle altre arti, della cultura, delle scienze e della società per il complesso della loro carriera, o per meriti rilevati nel corso dell’anno. Il 1 Dicembre 2016, a seguito del successo ottenuto dal tour di Umbria Jazz in Cina, gli viene conferito il Leone D’Oro, assegnato a personalità del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo che si sono distinte nelle relazioni con la Cina, in occasione dei China Awards 2016 evento organizzato dalla Fondazione Italia Cina e da MF/Milano Finanza col patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero dell’Ambiente e della Camera di Commercio Italo Cinese, la partnership della Camera di Commercio Italiana in Cina.
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