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Collaborazione internazionale. Si consolida il rapporto tra Regione Emilia-Romagna e la Nouvelle-Aquitaine

Articolo pubblicato il 29 Giugno 2020, Scritto da REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Regione Emilia Romagna

Un rapporto solido e costante, che si è rafforzato negli anni in molti settori: istituzioni, imprese, università, enti di ricerca, anche grazie a una visione comune, quella di un’Europa forte e solidale, capace di dare risposte concrete alle nuove sfide e ai bisogni che anche questa emergenza sanitaria ha fatto emergere.
È quello tra l’Emilia-Romagna e la Nouvelle Aquitaine, due Regioni con una forte identità territoriale e tra le aree più avanzate d’Europa sotto il profilo economico, culturale e sociale, la cui intesa risale a vent’anni fa e si è rinnovata recentemente, grazie al Protocollo siglato a febbraio 2019 per consolidare la collaborazione su più fronti, dall’agri-food ai Big data all’intelligenza artificiale.

Oggi in videoconferenza da viale Aldo Moro, il presidente Stefano Bonaccini – con gli assessori allo Sviluppo economico e Green economy, Vincenzo Colla, e all’Agricoltura ed Agroalimentare, Alessio Mammi – hanno fatto il punto con il presidente del Consiglio regionale della Nouvelle Aquitaine, Alain Rousset, anche per parlare della fase post emergenza Coronavirus e delle aspettative nei confronti dell’Unione Europea.

“Teniamo molto al rapporto con la Nouvelle Aquitaine- sottolinea il presidente Bonaccini-: in questi ultimi anni abbiamo lavorato molto bene insieme e ci teniamo ad irrobustirlo. Scambiarsi buone pratiche è ancora più importante in questo periodo, nel quale serviranno politiche innovative per sostenere la ripartenza e uscire dall’emergenza post Covid. In questa ottica, l’apporto dell’Europa dovrà essere fondamentale: la possibilità di ottenere risorse in tempi rapidi è un’occasione che non va sprecata e stringere sempre più forti relazioni internazionali con le nostre regioni rientra nella strategia che intendiamo perseguire”.

Tra i temi affrontati, la volontà di dare corso alla collaborazione su agroalimentare e turismo, programmando un incontro personale tra i presidenti, in cui ridiscutere se necessario le priorità e chiedendo finanziamenti congiunti in Europa. Di qui, l’invito di Bonaccini a Rousset a venire a Bologna, anche per visitare il Centro Meteo e il Supercomputer di calcolo che avrà sede al Tecnopolo.

Numerose le ‘battaglie’ condotte insieme negli ultimi anni, tra cui la difesa del budget della Politica agricola comune e del ruolo delle Regioni nella gestione degli interventi a favore del mondo rurale e nella nuova politica di coesione per il periodo di programmazione 2021-2027; temi su cui si sono svolte iniziative comuni che hanno cementato la collaborazione tra Emilia-Romagna e Nouvelle Aquitane e favorito lo scambio tra imprese, università e altri enti dei due territori. Come futuri settori di collaborazione delle due Regioni sono stati citati l’agromeccanica, l’agricoltura di precisione, la difesa dei marchi e la valorizzazione dei prodotti Dop e Igp. E ancora, un piano di rilancio a livello industriale, che punti sempre più su un’industria innovativa e green.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani