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Da: Ferrara
Nel delicato tema della messa in opera di impianti di depurazione di fanghi industriali Coldiretti ritiene debba essere riconosciuto il ruolo di garanti della salubrità e sicurezza dei territori da loro amministrati.
 
La discussione in atto in queste settimane sulla localizzazione nel comune di Portomaggiore di un impianto di trattamento di fanghi di origine industriale, suscita apprensione e dubbi tra i cittadini, compresi gli agricoltori, per i possibili effetti indesiderati per il territorio e l’ambiente.
“Crediamo che un territorio come quello ferrarese in generale, dove i nostri soci stanno applicando tecniche di agricoltura biologica e sostenibile, per una agricoltura a minore impatto – commenta il presidente di Coldiretti Ferrara, Floriano Tassinari – con decine e decine di aziende che hanno preso parte ai nostri corsi di formazione per le nuove tecniche colturali, e dove si stanno facendo grandi sforzi per valorizzare i prodotti e l’ambiente, non sia compatibile con una utilizzazione per lo smaltimento di rifiuti industriali da depurazione. Condividiamo la sensibilità dei sindaci dei comuni interessati e siamo a loro fianco, riconoscendo il loro ruolo di tutori del territorio e dei cittadini tutti, vista la delicatezza dell’attività legata allo smaltimento nei terreni agricoli di rifiuti industriali, reputando la questione di notevole interesse e che sia necessario applicare sul loro territorio le necessarie misure di tutela e salvaguardia per la sicurezza territoriale ed ambientale e la salubrità delle produzioni agricole”.

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