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Presentato dall’autore, Nunzio Primavera, segretario alla presidenza di Coldiretti Nazionale, il libro che percorre la storia di Coldiretti dalla fondazione sino alla riforma agraria.

Quando nel 1944 rinascono partiti e sindacati, un giovane partigiano cattolico di famiglia contadina fonda la Coldiretti. È così che Paolo Bonomi realizza il sogno di dare dignità economica, politica e sociale alle famiglie coltivatrici: oltre otto milioni di italiani senza diritti e tutele sociali, considerati giuridicamente ed economicamente come categoria lavoratrice, si trasformano in piccoli proprietari. È una svolta epocale, che cambia completamente il volto dell’Italia rurale.
È questa svolta che ha raccontato il giornalista Nunzio Primavera, con piglio da storico, nel libro “La gente dei campi e il sogno di Bonomi” (edizioni Laurana) presentato in occasione della serata finale del premio Innovazione Giovani di Coldiretti Emilia Romagna a Noceto di Parma, presso l’azienda Bertinelli.
Intervistato dal giornalista parmigiano Andrea Gavazzoli, Primavera ha ricordato gli avvenimenti che hanno portato Bonomi a fondare nel 1944 la Coldiretti per dare rappresentanza ai contadini, dall’ispirazione a don Sturzo, fino all’appoggio di De Gasperi, di cui sposa la linea politica.
L’intuizione di Bonomi, osteggiata da comunisti e latifondisti, si trasforma ben presto nella più grande redistribuzione di ricchezza mai attuata in Italia, che troverà la sua realizzazione nella Riforma Agraria.
Il libro si concentra sulla storia tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e gli anni Sessanta e si conclude con un’appendice che ricorda e racconta tutti gli uomini di Bonomi che hanno contribuito a rendere Coldiretti la principale organizzazione agricola italiana.
È quindi il racconto dei primi anni della storia di Coldiretti, con i retroscena di una storia che è la storia stessa d’Italia, della democrazia italiana, di aneddoti e storie che ci invitano a vedere con occhi diversi l’unicità di una associazione che non è solo associazioni di imprese, ma anche e soprattutto di persone, di famiglie, di ideali e di progetti che ancora oggi vedono Coldiretti in prima fila per l’innovazione, la giustizia sociale, il reddito e le prospettive di futuro per i propri soci, continuando una storia sempre attuale e sempre ispirata a dare opportunità all’agricoltura italiana e sostenere il Paese nei momenti più delicati sia dal punto di vista economico che politico e sociale.

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